Continua il tentativo dell’Associazione socio-culturale “La Macina”di far avvicinare al mondo della lirica anche i “non addetti ai lavori”, di
varcare le soglie dei teatri per far approdare il bel canto in luoghi comuni.
Dopo la positiva
esperienza dell’anno scorso, anche l’XI
edizione del Bitonto Opera Festival, infatti, ha avuto il suo “Happy
hour… lirico”, grazie alla collaborazione di Carmen Granieri, Emanuele
Saponieri e del signor Giovanni
Salierno.
E i risultati sono alla
vista di tutti: un “Vecchio Cortile Salierno” gremito.
Tantissime infatti le
persone che hanno scelto di essere presenti alla serata e di lasciarsi emozionare
dalle storie di Verdi e di Puccini e dalle arie delle loro opere più
rappresentative eseguite dal soprano Lavinia
Sasso, dal mezzosoprano Idilia Annese,
dai tenori Giuseppe Maiorano e Roberto Muci, dai baritoni Antonio Manosperti e Giuseppe Fieno e dal Coro Lirico Giovanile “Città di Bitonto”,
accompagnati al piano dal maestro Giana
Jaffaldano.
A fare da apripista, “La
Traviata”, l’opera dedicata da Giuseppe
Verdi a Giuseppina Strepponi, sua seconda moglie. Il soprano, già madre di
due figli illegittimi, all’epoca non era considerata esempio di pudicizia, ma,
come per Violetta, “il suo candore deriva
dall’amore, perché puro è il suo sentimento”, spiega il maestro Antonio De Lucia.
Il genio verdiano, la sua
“religiosità laica” sono emersi poi anche nelle arie de “Il Trovatore”, “La forza del
destino”, “Nabucco” e “Aida”.
Il secondo blocco
dell’appuntamento, invece, è stato interamente dedicato a Giacomo Puccini, di cui ricorre il 90esimo anniversario della
morte. Un compositore, come spiega il maestro De Lucia, che riversa molta
attenzione all’universo femminile, alla maternità. Da questa passione per la
donna nasceranno figure emblematiche come Mimì de “La Bohème”o “Tosca”.
Ma i due capolavori non si
limitano alle sole figure delle protagoniste. Descrivono, infatti, lo stesso
Puccini, il suo periodo da bohémien, quando ancora non aveva avuto la
consacrazione dal pubblico, ma ugualmente dedicava la sua vita all’arte.
Un vissuto che, come
racconta la vedova Marina, accomuna
Puccini al pittore bitontino Francesco
Speranza, ricordato nella serata, prima dell’esecuzione della celebre aria
di Tosca, “Vissi d’arte”.
Il “regalo” funge da
preludio a quello che sarà l’evento principale del Bitonto Opera Festival: la “Tosca” del 10 agosto all’Istituto Sacro
Cuore.
La prenotazione si può
effettuare ancora tutti i giorni in via Pasculli n. 11 dalle 19,30 alle 21.
Intanto, giovedì 7 agosto sarà la volta, sempre
nel chiostro dell’Istituto Sacro Cuore, del “Gran Galà dell’opera lirica”,
un viaggio tra i successi della musica classica italiana.