In ogni epoca della storia umana, le religioni hanno sempre ispirato la cultura in tutte le sue forme: dalla pittura alla scultura e alla letteratura.
Anche quelle religioni che, in seguito alla diffusione di nuovi culti, sono scomparse, per essere declassate a mitologia, hanno comunque continuato ad esercitare una fortissima influenza in ogni forma d’arte.
Non poteva che essere così anche nel fumetto e nel cartone animato.
Dell’influenza della mitologia in questo tipo di espressione artistica si è parlato nell’incontro “Miti e leggende nei cartoni animati”, organizzato nell’ambito del Bitonto Summer Comics.
“Spesso intendiamo il cartone animato come qualcosa dedicata esclusivamente ai bambini. In realtà, non è così. E’ una vera e propria forma d’arte. Basti pensare al suo ruolo nella cultura giapponese, dove vengono realizzati anime per ogni fascia di età” introduce Domenico Schiraldi, giornalista di Primo Piano e moderatore dell’incontro, sottolineando la frequente presenza di elementi mitologici nei cartoni che tutti noi conosciamo: “Tra gli esempi più famosi troviamo “Pollon” e “I cavalieri dello zodiaco”, ispirati alla mitologia greca e roma, o “Ken il guerriero”, con il ricorrente mito dell’Orsa Maggiore”.
A raccontare la stretta correlazione con la mitologia, soprattutto quella greco-romana e quella cinese, sono intervenuti Nicola Minervini e Giuseppe Perrulli, dell’associazione Argonauti.
“Uno degli esempi più significativi è senza dubbio “I cavalieri dello Zodiaco” (nella versione originale giapponese “Saint Seya”, ndr), dove sette guerrieri appartenenti ad un ordine consacrato alla Dea Atena si scontrano con diverse divinità anche provenienti da differenti culture” spiega Minervini.
Ma non è solo l’anime giapponese ad essere influenzato dai miti greci e romani. A dimostrazione di ciò, Minervini cita il classico della Disney “Hercules”.
Giuseppe Perrulli, invece, spiega l’influenza delle leggende cinesi. L’esempio più noto, in tal senso, è Dragonball, ispirato al classico della letteratura cinese “Il viaggio in Occidente”.