La guerra sulla Striscia di Gaza prosegue ormai da giorni, con il suo terribile carico di morte e distruzione. Diverse sono le vittime civili dell’offensiva indiscriminata dell’esercito israeliano, avviata a seguito dell’omicidio di tre giovani studenti e del lancio di missili da parte di Hamas. Come sempre è la popolazione civile a farne le spese. Tra i palestinesi diversi sono i morti innocenti, tra cui anche bambini, le cui foto stanno facendo il giro del web. In pochi giorni le vittime sono circa duecento.
Ed anche a Bitonto c’è chi manifesta la propria solidarietà al popolo palestinese. Chi ha assistito al concerto di Goran Bregovic, lunedì sera, avrà sicuramente notato, sulla facciata del palazzo dell’ufficio anagrafe, uno striscione recante la scritta “Stop bombing Gaza. Free Palestine” (per chi non ha dimistichezza con la lingua inglese la corretta traduzione è “Fermiamo i bombardamenti su Gaza. Palestina libera”).
La firma è dei Giovani Comunisti del circolo di Bitonto “Peppino Impastato” che, durante l’appuntamento musicale, hanno voluto esporre lo striscione per sensibilizzare le tantissime persone accorse sulla causa palestinese.
“Il circolo di Rifondazione Comunista “P. Impastato”, saluta il maestro Goran Bregovic, amico dei popoli e vicino alla causa degli oppressi – recita una nota diffusa su Facebook –. Benvenuto a Bitonto, città dell’ulivo e della pace, città vicina al popolo palestinese, oppresso e massacrato nella striscia di Gaza, nelle operazioni militari portate avanti, per l’ennesima volta, dall’occupante Israele. Benvenuto a Bitonto, maestro Bregovic. Qui trovi la solidarietà di chi è fratello del Mediterraneo, che sa indignarsi di fronte alle tragedie toccate ai popoli, ieri a quello jugoslavo, oggi a quello palestinese”.
I ragazzi del circolo “P. Impastato” riferiscono, inoltre, che saranno presenti ad un presidio di solidarietà che, stasera, si terrà a Bari, in piazza Prefettura, allo scopo di raccogliere farmaci da spedire nei luoghi del conflitto e di “chiedere al governo italiano una ferma condanna dello stato di Israele, fondato su una politica di apartheid, di esclusione e ghettizzazione della popolazione palestinese, di repressione feroce e indiscriminata contro un intero popolo colpevole di voler esistere libero e indipendente sulla propria terra”.