La Giunta comunale mette ordine nelle tipologie di intervento economico per il contrasto alla povertà. Con deliberazione del 28 febbraio, su relazione dell’assessore al Welfare, Franco Scauro, l’esecutivo Abbaticchio ha fatto il punto della situazione sulle forme di aiuto alle famiglie in difficoltà, fissando e puntualizzando le misure di intervento attivabili da parte dei Servizi sociali del Comune. Il provvedimento è stato varato, in attesa di adottare un nuovo Regolamento in materia di contributi, sussidi, sovvenzioni e ausili finanziari in ambito socio-assistenziale, dal momento che quello attualmente in vigore, risalente al 1990, contiene criteri per la concessione non più “congrui rispetto allo stato di bisogno in cui oggi versano i nuclei familiari”.
Si tratta di 5 specifici aiuti economici, che potranno essere concessi a quanti sono in difficoltà (e sono sempre di più, si legge nella delibera, a fronte di risorse economiche scarse) solo dopo che i Servizi sociali avranno effettuato le valutazioni necessarie per accertare l’effettivo stato di bisogno.
Le misure individuate sono:
– voucher per spesa alimentare, che potrà essere concesso massimo due volte nel corso dell’anno e comunque con un intervallo non inferiore ai 4 mesi;
– voucher farmaceutici e sanitari, per i quali è necessario presentare la ricetta del medico curante con l’indicazione dei farmaci da assumere;
– rimborso spese mediche specialistiche, debitamente documentate;
– contributo per morosità locativa, di importo pari a massimo 3 mensilità, in rapporto anche all’entità del canone di locazione: concedibile una sola volta nell’anno a chi è in difficoltà nei pagamenti dell’affitto;
– contributo per sfratto, di importo pari a massimo 3 mensilità, in rapporto anche all’entità del canone di locazione: concedibile una sola volta nell’anno a chi ha uno sfratto esecutivo e chiede aiuto per un nuovo contratto di locazione.
“Era necessario – spiega il sindaco Abbaticchio – fare chiarezza su questa delicata materia, visto che quotidianamente il Comune è costretto a fronteggiare un numero sempre crescente di richieste di aiuto da parte dei cittadini in difficoltà. È bene che tutti sappiano in modo chiaro e trasparente quali sono le misure attivabili, quali i percorsi e i controlli necessari e le condizioni per beneficiarne. Ritengo si tratti di un provvedimento utile anche per ottimizzare le domande di accesso agli aiuti da parte dei singoli interessati, riducendo il numero di istanze improprie presentate ai Servizi sociali, che determinano frustrazione per gli esiti negativi in chi le propone e perdita di tempo per gli operatori”.