Per sconfiggere il mostro dell’ignoranza e per salvare
la vita a un bambino, ieri, la Croce
Rossa Italiana in collaborazione con la FIDAPA ha tenuto una lezione informativa sulle Manovre Salvavita e Sonno Sicuro presso l’aula magna del Santuario dei
SS. Medici.
«Questo è l’inizio di un percorso che va coltivato per
l’importanza del tema e per la responsabilità che ognuno di noi abbiamo quando
siamo in contatto con i bambini. Ringrazio Don Ciccio per aver messo a
disposizione quest’area e chi, seriamente motivato, sta partecipando a questa iniziativa».
Ha
così preso parola Maria Bufano,
presidentessa della FIDAPA, che ha presentato se stessa e la sua associazione.
«Il non sapere genera terrore. – interviene l’istruttore Andrea Ricci– In assenza di
formazione, tutto è legato al caso. Per non essere legati o affidati al caso
basta conoscere poche, semplici, ma importanti regole». La lezione informativa
è stata introdotta dall’audio della lettura di Pino Insegno di una lettera di
una madre, testimonianza di una vita salvata grazie all’intervento della Croce Rossa Italiana.
Generalmente
quando si è presi dal panico, si ricorre a metodi errati per salvare un bambino
che soffoca: dita, bambino a testa in giù o il soffio nell’orecchio. Se non si
sa, è meglio chiamare chi di competenza e poi informarsi con lezioni come
queste.
Le manovre di disostruzione delle vie aeree son state sperimentate e
approvate dall’ICOR, che è un ente
composto da pediatri.
La fascia d’età
più a rischio di soffocamento è quella tra 0 e 14 anni.
«La maggior parte
degli incidenti capitano per una mancata supervisione. – aggiunge Andrea Ricci – Con i bambini non bisogna
aver fretta».
Son state proiettate delle
diapositive mostranti articoli su morti per soffocamento, radiografie e slide
esplicanti le manovre di disostruzione per via aerea.
La disostruzione può essere parziale o totale, con stato di coscienza
o incoscienza. Diverse sono le manovre in base al grado di disostruzione, ma
sempre da effettuare in ginocchio o seduti. Se essa è parziale, basta solo
incitare il bambino a tossire.
Invece, se la disostruzione è completa,
bisognerà: chiedere un aiuto generico, battere cinque colpi interscapolari per
via di fuga laterale e poi fare cinque compressioni sub-diaframmatiche (Manovre di Hemlich).
I due tipi di compressioni vanno alternati finché non vien
fuori l’oggetto in questione.
Nel caso in cui il bambino sia in stato di
incoscienza occorrerà: chiamare il 118, porlo sul pavimento con modica
estensione del capo e procedere o con la respirazione a bocca a bocca con naso
tappato o con l’estrazione dell’oggetto soltanto se affiorante.
Per il
lattante, invece, le manovre son diverse. Nel caso in cui il lattante sia
cosciente bisognerà: porre le mani sotto la mandibola, metterlo a cavalcioni
sul braccio, quindi sul piano declive, stare in ginocchio o seduti, dare cinque
colpi interscapolari, girarlo sull’altro braccio appoggiando la mano sulla
testa e far cinque compressioni sullo sterno. Quando il lattante è incosciente,
bisogna: chiamare il 118, porlo su piano rigido con posizione neutrale del capo
e procedere con cinque insufflazioni.
Successivamente son stati dati dei
consigli sul sonno sicuro e si è resa manifesta la possibilità di conseguire un
attestato con un corso di cinque ore tenuto dalla Croce Rossa Italiana.
«Ma ricordate che questo progetto funzionerà
solo se diventerete moltiplicatori». Così ha concluso il suo intervento
l’istruttore Andrea Ricci, membro
della Croce Rossa Italiana, e ha
fatto i suoi ringraziamenti.