Clamoroso al “Città degli Ulivi”.
Dopo 23 mesi consecutivi e di goleade rifilate agli avversari, il Bitonto cannibale che sta dominando la Promozione conosce una sconfitta casalinga, la prima della stagione e la seconda complessiva.
Merito dell’ U.C. Bisceglie, che ha firmato il blitz (0 – 1) e anche di Raffaele Manuel Padula di Foggia, il direttore di gara in assoluto il peggiore in campo, condizionando nettamente l’andamento e la serenità della contesa.
Espulsi tre bitontini, ammoniti 7 giocatori (6 degli ospiti) e alcune decisioni prese veramente poco comprensibili.
Sconfitta, dunque, difficile da digerire, in cui però anche i padroni di casa ci hanno messo del loro disputando, fino al 37′ del primo tempo (fino a quando si è giocato in parità numerica), la peggior prestazione dell’anno, dimostrando di essere in un momento non brillantissimo di forma.
E alibi (parziale) è costituito dalle pesanti assenze (squalificati Bonasia, Foggetti e Terrone), e dalla sosta forzata di domenica scorsa causa maltempo.
Già dalle prime battute, si capisce che i ragazzi di mister di Venere non sono in giornata.
Troppi errori nei passaggi, centrocampo in difficoltà, manovra lenta e macchinosa, poco movimento senza palla, Capriati poco servito e supportato.
Il Bisceglie, invece, pur dimostrando di non essere una squadra di fenomeni, usa tutti i mezzi a sua disposizione e propone argomenti interessanti, chiamando già agli straordinari Lattanzi al 5′ su una bella combinazione Ferrante – De Masi.
Il Bitonto, invece, è tutto nell’azione personale di Sangirardi al 22′ conclusa però con un tiro debole e centrale, mentre è a lato un pericoloso colpo di testa di Ferrante al 33′ ben servito da una punizione dai 25 metri.
Tre minuti dopo, però, accade l’indicibile: il numero 9 biscegliese è lanciato perfettamente in mezzo ai centrali neroverdi e non lascia scampo a Lattanzi.
L’azione però è viziata da due falli netti su Roselli e Modesto non fischiati dall’arbitro.
Il fantasista ex Monopoli non ci sta, insiste nelle proteste e raggiunge anzitempo gli spogliatoi, espulso da Padula. Che decide la stessa sorte anche per Sangirardi, anche lui focoso nell’arringa difensiva.
Al 37′, insomma, il Bitonto è sotto di una rete, di due uomini e vede già compromessa la partita. Perchè nella ripresa, seppur la capolista provi ad alzare i ritmi per pareggiare, gli spazi scarseggiano, così come la qualità davanti.
Mentre il Bisceglie, sempre con Ferrante, sfiora il raddoppio con un’azione manovrata ma troppo leziosa che consente a Naglieri di salvare sulla linea.
Al 38′ arriva il terzo show del direttore di gara: Modesto protesta con il guardalinee per un calcio d’angolo ingiustamente non concesso, e Padula lo manda in anticipo sotto la doccia, scatenando l’ira dell’intero “Città degli Ulivi”.
È l’ultima azione da annotare di questa bislacca e (speriamo) irripetibile partita.
La capolista cade dopo 9 vittorie consecutive, perde l’imbattibilità casalinga (dove aveva raccolto 30 punti su 30) e vede accorciare a 6 i punti di vantaggio sullo Sporting Altamura. I tifosi neroverdi, invece, ricorderanno a lungo Raffaele Manuel Padula, alla terza presenza in Promozione dopo aver “fischiettato” tra Prima categoria, calcio femminile e juniores regionali.
Domenica si va ad Andria, in casa dell’ultima della classe, ma prima c’è da pensare alla semifinale di Coppa Italia contro il Real Bat, in programma giovedì a domicilio.
L’occasione più propizia per dimenticare una brutta domenica di calcio…