È ancora la Tares al centro delle polemiche tra maggioranza e opposizione. Dopo gli scontri verbali dei giorni scorsi, fatti di accuse e contro repliche, a finire nel ciclone è l’affidamento che il neo dirigente del settore finanziario, Andrea Foti, ha concesso alla società “Servizi locali Spa” il servizio di supporto informatico e di software della gestione dei tributi.
Palazzo Gentile, infatti, dopo la rescissione del contratto con la Cerin (scaduto il 31 dicembre), ha ricevuto i primi giorni di gennaio soltanto le cartelle e i dati e le banche dati dei contribuenti, senza però ricevere dalla società i programmi software e le tecnologie informatiche per elaborarli e controllarli.
Che si cercano altrove, fuori. Il 15 gennaio, allora, viene dato incarico di «identificare un operatore economico qualificato in possesso delle capacità professionali specifiche per garantire agli Uffici preposti alla gestione dei servizi interessati l’adeguata formazione, assistenza, supporto e fornitura della piattaforma gestionale più adeguata allo scopo». La scelta, vista l’impossibilità di bandire una gara data l’urgenza, cade sulla società lucana “Servizi locali Spa”, che già offre lo stesso servizio ad Altamura e Matera. L’affidamento durerà un anno, costerà alle casse comunali circa 48 mila euro, e consentirà alla società di avere licenza d’uso del sistema informatico integrato per gestione delle fasi ordinarie e coattive dei tributi comprensivo anche del portale digitale per il cittadino; manutenzione ordinaria e straordinaria dei software; attività di formazione e di avviamento dell’ufficio Tributi comprensivo della fase di conversione e di acquisizione delle diverse banche dati; attività di supporto normativo nella fase di regolamentazione delle entrate tributarie e di esecuzione del contratto.
La scelta di Palazzo Gentile ha suscitato subito perplessità e malumori, perché vista da qualcuno come l’emblema del fallimento comunale nel processo di internazionalizzazione dei tributi, ma il sindaco Michele Abbaticchio ha rigettato al mittente le accuse.