La questione Tares
continua a tenere banco nella vita politica bitontina. All’indomani dell’incontro
con la stampa del sindaco Michele
Abbaticchio, dell’assessore al Bilancio Michele Daucelli e del segretario generale Salvatore Bonasia, la minoranzain consiglio comunale (accompagnata dal Movimento La Puglia per Vendola) è
tornata ancora una volta sulla questione, attaccando le scelte portate avanti
dall’amministrazione in una conferenza stampa congiunta tenutasi ieri mattina a
Palazzo Gentile. Filo conduttore comune, inoltre, il plauso al segretario
generale Salvatore Bonasia.
A prendere per
primo la parola, il consigliere Paolo
Intini. Che ne ha davvero per tutti, su tutto.
«Parlano
di un tributo che nel comune di Bitonto non c’è mai stato, come la TIA (Tariffa
Igiene Ambientale), dicendo che la Tares abbia sostituito proprio la TIA –
attacca Intini –. Il regolamento è stato
finalmente messo sul sito online ma hanno aspettato tanti giorni dando però un’informazione sbagliata: negli avvisi di pagamento si parla di maggiorazione del
4% al titolo del tributo provinciale, nella nota informativa si parla del 5%. L’assessore,
inoltre, ha invitato i cittadini a contattarlo per eventuali chiarimenti ma uno
di questi, rivoltosi a lui a dicembre, ad oggi non ha ricevuto ancora risposta.
All’assessore spetta dare un indirizzo non l’aspetto gestionale, che tocca alla
dott.ssa Palmieri».
Intini poi si
scaglia sull’inefficienza degli uffici, nonostante l’apertura pomeridiana degli
stessi, a fronteggiare l’elevato numero di richieste degli utenti, della parte
domestica e non, ai quali si vanno ad aggiungere coloro che devono dichiarare
il semplice cambio di residenza, con inevitabile allungamento dei tempi di attesa.
Duro sulla
questione proroga Cerin. «Difficilmente un
dirigente può chiedere una proroga senza sentire la parte politica. Il 30
dicembre la dott.sa Palmieri ha scritto alla Cerin ma il 31 l’ente ha risposto
facendo un passo indietro. C’è tanta contraddizione, perché l’assessore era per
la proroga ma il sindaco no, come affermato nello scorso consiglio comunale,
dove ha detto che avrebbe rifiutato la proroga se fosse arrivata in giunta».
Secondo l’ex
candidato sindaco tante le bugie riferite ai cittadini. A partire dal pagamento
della maggiorazione. «Hanno detto di
pagare immediatamente la maggiorazione dello 0,30%, facendola passare per
perentoria. Il Ministero delle Finanze invece aveva comunicato che se un
cittadino non avesse ricevuto l’avviso di pagamento, non ci sarebbero state
sanzioni e ci sarebbe stato tutto il tempo per provvedere al pagamento non
appena fosse arrivato il bollettino. Il sindaco invece su Facebook ha invitato
a pagare lo 0,30% entro il 24 gennaio perché scadenza perentoria. Ed inoltre,
invitava a pagare perché alla maggiorazione non spettavano esenzioni,
agevolazioni e riduzioni: dichiarazione falsa, completamente priva di
fondamento giuridico, perché se ad un cittadino spetta l’esenzione del tributo,
vale la stessa cosa anche per la maggiorazione».
Ed ancora, «l’Inpa continua ad intascare la Tarsug
(Tarsu giornaliera), un tributo che ormai non esiste più. Gli ambulanti
continuano a pagarla ma per 2013 e 2014 avrebbero dovuto pagare la Tares
giornaliera».
Quanto agli
aumenti, «in alcuni casi si è verificato
un aumento del 1400%: la tariffa per un’area scoperta era nel 2012 dello 0,17%,
che con la maggiorazione diventava dello 0,19%. Oggi, nel 2014 paga il 2,76%:
quindi nel 2012 un’impresa ha pagato 1453 euro, nel 2013 è costretto a pagare ben
20700 euro».
Intini, conclude, facendo
però mea culpa, avendo votato a favore del regolamento Tares, «perché io mi sono fidato dell’assessore, ma
le notizie che ci hanno dato poi si sono rilevate incomplete. Ho votato il
provvedimento, ma non avevo questi dati».
Non da meno il
Partito Democratico, rappresentato da Francesco
Paolo Ricci e Gaetano De Palma.
«Vedo
un comune denominatore tra i provvedimenti sulla Tares e quelli sull’IMU sulla
seconda casa perché in entrambi i casi questa amministrazione ha elevato al
massimo gli indici – principia il capogruppo piddino Ricci–. Sulla Tares il gruppo consiliare del
Partito Democratico fu definito irresponsabile, demagogico e poco costruttivo
perché non facemmo proposte serie per questo tributo. Noi avevamo in realtà già
previsto tutto ciò a cui si andava incontro ed il caos di questi giorni,
avevamo consigliato di reintrodurre la Tarsu seguendo alcuni comuni limitrofi. Questa
amministrazione, invece, ha preferito seguire la strada più facile, ovvero
quella dell’aumento indiscriminato. Eppure il governo italiano, nell’ottobre
scorso, diede l’opportunità di poter adottare anche la Tarsu».
«Se
questa amministrazione ha preferito la Tares già ad Aprile perché poi ha approvato il bilancio a dicembre? – si chiede l’ex
assessore della giunta Pice –. Molti
comuni l’hanno approvato a dicembre il bilancio proprio perché in attesa che il
governo consentisse la reintroduzione della Tarsu, come poi è accaduto. Che
senso quindi ha avuto restare un intero anno senza bilancio di previsione? La
verità è che c’è stata superficialità, inefficienza, impreparazione,
approssimazione ed arroganza politica, hanno forti pregiudizi verso la minoranza
che su queste tematiche ha fatto proposte concrete. Loro non le hanno volute ascoltare e
sono andati incontro ad un disastro. Applicando la Tarsu si sarebbe dovuto
trovare un milione di euro, che sicuramente sarebbe stato recuperato risparmiando
sulle spese del nostro comune, come la Bitonto Estate, o sul consiglio d’amministrazione
dell’ASV o sui revisori dei conti.
Chiusura sui
pignoramenti da parte della Cerin. «I cittadini
pignorati dalla Cerin devono andare dal Comune per la richiesta di
rateizzazione, per poi solo così sbloccare quei conti che servono per andare
avanti – chiude Ricci –. Molti
cittadini sono bloccati perché non riescono negli uffici ad estinguere le
procedure esecutive».
A difendere il
lavoro del PD anche Gaetano De Palma. «Tutte le proposte di agevolazioni e
riduzioni del PD sono state bocciate dall’amministrazione, come quelle rivolte
ai nuclei meno abbienti o gli sgravi a chi fa raccolta differenziata porta a
porta nelle frazioni e nel centro storico – ricorda il democratico mariottano
–. Come PD, assieme a Paolo Intini e
Movimento La Puglia Per Vendola, stiamo abbattendo quel velo di disinformazione
tecnica con dei gazebo informativi».
De Palma poi
analizza la questione legata alla mancata convenzione con i Caf.
«La
Convenzione con i Caf è prevista dal regolamento ma è fantasma. Daucelli
invitava i cittadini a richiedere una certificazione da allegare all’istanza di
riduzione ma l’emissione di questa certificazione rientra già tra le attività
dei Caf attraverso la certificazione ISEE. La convenzione doveva invece
prevedere che i modelli di riduzione ed agevolazione fossero compilati dai Caf
per non ingolfare il lavoro dell’ufficio tributi, che ora si limiterà a
consegnare il modello al cittadino, che lo andrà a compilare altrove. Il
cittadino sarà così costretto a girare per farsi compilare il modello, con
perdite di tempo e lunghe code da dover sostenere».
E sullo sportello informativo
aperto nelle frazioni, «non va fatto solo
il 30 e il 31 gennaio perché dal 1 febbraio i problemi non vanno via».