In attesa del responso del campo, Bitonto – Fortis Murgia ha già un vincitore: la gradinata. Dopo oltre 10 anni, infatti, gli ultras potranno tornare a incitare i propri beniamini dalla tribuna scoperta e potranno farlo (forse) assieme alle scolaresche, invitate dalla società neroverde ad assistere al match assieme ai loro genitori pagando un biglietto di appena 3 euro.
La notizia, anticipata sabato dal nostro portale telematico (http://www.dabitonto.com/sport/r/calcio-l-assessore-nacci-dal-26-gennaio-sara-riaperta-la-gradinata-del-citta-degli-ulivi/2324.htm) non piace però al gruppo di “Quei vecchi ultras… del 1921”, che tornano a chiedere la riqualificazione dell’intero impianto cittadino. «La trepida e speranzosa attesa degli sportivi bitontini tutti si è trasformata in cocente delusione per quanto ivi riportato dal massimo responsabile dello sport cittadino»,scrivono i fedelissimi, che poi contestano le parole dell’assessore in tre punti.
Primo. Non è vero che gli ultras parlano soltanto per comunicati, «perchè le nostre proposte sono a conoscenza dell’assessore fin dal giorno della presentazione dell’U.S. Bitonto a Palazzo Gentile avvenuta il 4 ottobre 2013 – scrivono – e in quella occasione ci ha risposto che è fondamentale riempire lo stadio invece di continuare con i lamenti».
Secondo. «Urge ricordare all’assessore che il Bitonto disputa il campionato di Promozione pugliese, attualmente il settimo livello del calcio italiano, e nonostante ciò la media spettatori si aggira intorno alle 500 unità, un lusso per la categoria. Non solo. I bitontini hanno già dimostrato, nel corso della quasi centenaria storia dell’Unione Sportiva, che nelle partite clou si è arrivati a superare addirittura le 5.000 presenze. Ma poi, forse, si dimentica che ad una ventina di chilometri da Bitonto, il “San Nicola” di Bari (capienza 60.000 spettatori), in Serie B, ospita si e no 1500 spettatori a partita per poi fare il pienone in casi eccezionali».
Terzo. Il netto rifiuto all’idea di Nacci di creare un’intercapedine tra le due parti della gradinata. «Facendoci interpreti anche di tanta gente, ci mostriamo nettamente contrari alla soluzione prospettata, in quanto ancora una volta, non si cerca di risolvere finalmente il problema costruendo due curve, ma si cerca di porre la classica pezza momentanea fin quando il problema non si riproporrà ancora una volta ed in tutte le sue dimensioni». «Il diligente adeguamento e messa a norma del “Città degli Ulivi” – proseguono i tifosi – è funzionale alla fruizione piena dello spettacolo da parte dello spettatore. Così facendo invece si limiterebbe ancor più nettamente la visuale del campo di gioco. E perciò non capiamo perchè l’assessore allo sport Domenico Nacci e l’amministrazione comunalecontinuino ostinatamente a non voler un deciso ammodernamento dello stadio “Città degli Ulivi” da mettere a norma nei modi d’uso e non con interventi che deturpano ulteriormente la struttura, garantendo una migliore funzione e fruibilità a tutta la comunità bitontina».
La controreplica di Nacci. L’assessore controrisponde ai tifosi neroverdi e fa una parziale retromarcia: «Ieri ho incontrato alcuni esponenti del gruppo “Nucleo compatto” e ho spiegato loro la situazione. Tra le priorità della mia agenda e quella dell’amministrazione c’è quella di riqualificare gli impianti sportivi, ma è complicato. Io voglio dare ai tifosi il giusto spazio, ma siamo bloccati dal patto di stabilità che ci impedisce di poter fare investimenti. L’unica soluzione è cercare un accordo con i privati oppure attendere nuovi finanziamenti per gli impianti sportivi». In realtà qualcosa già si sarebbe mosso, perchè «ho contattato un fornitore per informazioni su una tribuna prefabbricata da 200 posti e mi ha preventivato un costo di 25 – 30 mila euro ai quali aggiungere le spese per lo smantellamento dei vecchi spogliatoi, la creazione dei servizi igienici e il rifacimento delle inferriate che sono scomparse. Per un totale di 50 mila euro». Infine una promessa: «Faremo tutto ciò che sarà possibile per consentire una grande stagione di Eccellenza».