“Chiedimi
se sono felice”, recitava così il titolo di un film di qualche anno fa.
Ce lo
chiede mai qualcuno?
E la risposta quale mai sarà?
“No, ho troppi problemi”, “troppi
pensieri”, “sì, ma sapessi cosa mi è successo …”.
Non siamo
mai soddisfatti e viviamo questo nostro presente, pensando o troppo al passato
con nostalgica affezione o troppo al futuro, dimenticando quel che c’accade
sotto gli occhi.
A volte la
soluzione è dietro l’angolo.
Basterebbe
solo accendere la lanterna del nostro cuore per scoprire tutte le meraviglie
celate nello scrigno del nostro essere e illuminare il mondo di quel che
portiamo dentro.
Esperienze, fardelli dolorosi, immense gioie: è da lì che
bisognerebbe partire.
Ce lo
insegnano bene i due bimbi protagonisti della storia “Il sentiero della felicità” impersonati da Elisabetta Tonon e Gianbattista
Rossi. Due bimbi, sì, ma ognuno di noi.
Così il
racconto comincia in un luogo meraviglioso, quale il giardino parrocchiale della chiesa di Mariotto, dove s’intraprende un cammino nello spirito per
riscoprire proprio quella luce di cui parlavamo poc’anzi.
Nelle
casette in legno del presepe vivente (messe a disposizione dall’associazione “La Chimera”), s’avvicendano Nicola Calabrese, Piero Cannito, Marzia Colucci, Giuseppe Cuoccio, Angela Lonardelli, Adele Porzia, Giuseppe Ricci, Laura Vangi che raccontano
ai bimbi, impersonando folletti, fate, vecchi saggi, regine e fattucchiere, la
loro esperienza.
Piccole
gemme dorate che puntellano il cammino dei due protagonisti che usciranno dal
bosco cresciuti, forse più saggi, con una marcia in più: quella del sorriso che
supera le calde e malinconiche lacrime per le avversità che la vita ogni giorno
ci pone dinanzi.
I grandi
riflettono e i bimbi sognano. Questo è l’intento dei due direttori artistici de “La
fattoria degli artisti” che continueranno lo spettacolo fino al 21 agosto a Mariotto con tre spettacoli alle 19, alle 20 e
alle 21 e poi dal 22 al 24 agosto a
Palombaio nelle stesse fasce orarie presso il giardino della “Casa santi sposi” (ex SMA).
Positivo il commento dei primi bimbi che hanno guardato lo spettacolo.
«Finalmente uno spettacolo che non
vediamo da seduti. Mi piace camminare nella natura e imparare – ci racconta Claudio – La
cosa che mi è piaciuta di più è stato l’uso dei costumi (a cura di Saverio Maggio, ndr) che spesso quando
andiamo a teatro somigliano a quelli dei cartoni animati e sono poco realistici».
I bambini non hanno solo guardato, ma hanno anche
praticamente aiutato un folletto ad essere felice.
«Non sapeva come uscire dal recinto
e dalla, come diceva lui, commiserazione davanti al suo specchio –sorride Loredana –ed è stato bellissimo aiutarlo ad uscire e finalmente ad esplorare il mondo.
Sono davvero contenta».
Insomma, un
piccolo passo verso la conquista delle frazioni per l’Amministrazione che
grazie all’appoggio, al sostegno di don
Emanuele e Padre Fulvio e alla maestria allegra e mai banale di Elisabetta
Tonon e Gianbattista Rossi è riuscita a far rivivere i giardini parrocchiali
divertendo grandi e piccini.