Dalle forze di maggioranza riceviamo e pubblichiamo.
“Ancora una volta
i consiglieri comunali del PD si sono resi protagonisti di un attacco al
Sindaco che è semplicemente immotivato, becero e volgare.
IERI avevano
chiesto al Sindaco di far rispettare la carta di Pisa denunciando un
conflitto d’interessi “etico” e non giuridico per l’assessore Daucelli,
chiedendo a tutti i costi la sua testa (… o forse la sua poltrona?) a
causa di un incarico di diversi anni fa e della durata di 3 mesi.
OGGI, senza
aver ufficializzato alcuna nota dettagliata in merito (come era stato chiesto
dal Sindaco) e dopo aver scoperto che neanche la Carta di Pisa
confligge con quell’incarico di anni fa, (dato che è stata introdotta nel 2011
con tutte le sue regole etiche), all’improvviso rimproverano al Sindaco di
nascondersi (?) dietro la Carta di Pisa richiamando un LORO codice etico (non
meglio precisato) e abbandonando repentinamente la strada della povera Carta di
Pisa.
Il dibattito
politico si è ridotto dunque a questo, a un Sindaco che richiama regole che
altri hanno sancito a livello nazionale, regole lontane dai giochi di potere ai
quali siamo stati purtroppo abituati per anni, e a consiglieri di minoranza che
vogliono solo la testa dell’assessore.
Questa risulta
essere una azione tanto assurda ed infondata che sembra quasi ci sia una
competizione fra chi scrive le peggiori bufale tra i consiglieri del PD ed il
gruppo dirigente del PD stesso ( … a proposito, ma i consiglieri PD ed il
gruppo dirigente del PD erano d’accordo con la proposta del consigliere
Intini di accettare la transazione con la CERIN?).
Le forze
politiche che sostengono l’amministrazione guidata da Michele Abbaticchio
esprimono piena solidarietà al Sindaco per i criteri OGGETTIVI che
ha richiamato nell’affrontare la questione della presunta incompatibilità
dell’assessore Daucelli e sono consapevoli di come questa maggioranza stia
segnando una DISCONTINUITA’ POSITIVA rispetto al passato anche nel linguaggio
PUBBLICO della politica, un linguaggio che non può e non deve risultare diverso
rispetto a quello che viene usato nei colloqui “personali”, né per quanto
riguarda i toni né tanto meno per la sostanza”.