Rachel
(Emily Blunt) è una donna in grave crisi: sola,
alcolizzata e senza lavoro. Durante i suoi viaggi a vuoto in direzione di
Manhattan osserva in modo quasi morboso dal finestrino una coppia di giovani e
comincia a immedesimarsi nella ragazza, Megan. Quando scopre che questa ha una
relazione con un altro uomo, rivive il proprio trauma una seconda volta e perde
il controllo. Quando il giorno dopo si sveglia insanguinata e dolorante e
scopre che Megan è scomparsa non riesce a ricordare se è stata testimone oppure
protagonista della sua sparizione.
Parto
dal presupposto che ho letteralmente divorato il libro mesi prima dell’uscita
di questa trasposizione. Tutte le trecento e passa pagine scorrono molto bene
soprattutto per via della storia raccontata su vari punti di vista femminili e
per il fatto che non sai mai se dubitare della veridicità della protagonista,
un po’ come in Gone Girl dove siamo portati a dubitare della narratrice
che è anche la protagonista.
Questi
punti di forza sono stati trasposti nel film, ma il tutto non risulta molto più
interessante di come viene trasposto, forse le virtù del libro non si prestano
sul grande schermo, e a perderne certe volte è il ritmo dato che con certi
intrecci poco sviluppati non si capisce dove volessero andare a parare. Forse è
un romanzo così intrinsecamente British per l’ambientazione e la psicologia dei
protagonisti che la trasposizione del tutto in chiave USA lo fa diventare un
revenge movie a sfondo erotico.
Questo
non toglie assolutamente i pregi che mi hanno fatto interessare alla visione
del film nonostante avessi già letto la storia. Emily Blunt e Haley Bennettsono i catalizzatori della pellicola, i loro personaggi sono in maniera opposta
interessanti: Rachel è devastata a tal punto da apparire anche come una donna
brutta, il suo disfacimento oltre che psicologico appare anche fisico mano mano
che il film va avanti. Megan invece oltre che una fisicità da sex simbol è
riuscita ad incarnare una personalità molto complessa e problematica.
Ma
è un po’ tutto il film una pellicola al femminile, ognuna delle donne presenti
sullo schermo ha una propria storia e propria forza femminile che le accomuna
nelle loro storie.
La
ragazza del trenofunziona come dramma psicologico e come thriller contornato da una regia
soddisfacente e un’ottima colonna sonora, magari non è solidissimo nella
narrazione, ma può accontentare sia chi ha già letto il libro sia chi lo va a
vedere a scatola chiusa.
Per
questa e altre recensioni, seguiteci sul forum: LIAM – Life Is A Movie E sulla
fan page Facebook: LIAM Life Is A Movie