Cari lettori e lettrici,
oggi parliamo dei benefici ma anche
dei rischi di essere una mamma over 35.
Partiamo dal
presupposto che non sia una gravidanza patologica ma, compiuti
i 35 anni, la probabilità di incorrere in complicanze e problemi durante la gravidanza
aumenta.
Ma entriamo nel dettaglio.. quali
sono queste complicanze?
L’avanzare dell’età materna può
condizionare la capacità riproduttiva , il decorso della gravidanza ,la salute
della madre e del prodotto del concepimento in vari modi.
Dai 35
anni si è biologicamente meno fertili: si
parla spesso di riserva ovarica..ma cosa è nello specifico?
Per riserva ovarica si intende il patrimonio follicolare, e quindi
ovocitario, presente in un determinato momento della vita di una donna.
Ogni donna possiede nelle ovaia un
proprio patrimonio follicolare: alla nascita, in genere, contiene intorno a 1-2
milioni di follicoli, al momento della pubertà questo numero si è ridotto a
circa 300-500 mila follicoli, all’età di 37 anni il numero è sceso a circa 25
mila mentre a 51 anni, cioè al momento in cui mediamente insorge la menopausa,
il numero residuo è di circa 1000 follicoli.
In ogni caso, in condizioni di
normalità ovulatoria, nella vita di una donna ovuleranno circa 500 follicoli.
La perdita progressiva del potenziale
di fertilità nelle donne, con il passare degli anni, è essenzialmente dovuto alla
qualità più scarsa degli ovociti invecchiati, oppure a una ridotta capacità
dell’utero di mantenere l’impianto dell’embrione e lo sviluppo del feto fino al
termine della gravidanza.
Le
conseguenze sono la maggiore probabilità di aborto spontaneo e di malformazioni
fetali.
Con
l’aumentare dell’età vi è un aumento del diabetee ipertensione , sia di tipo cronico
che legato alla gravidanza, e di varie malattie generali, legate all’età, a
carico soprattutto del sistema cardiovascolare.
L’incidenza
di alcune complicanze cresce in modo più o meno significativo: distacco di placenta, placenta previa(inserzione anomala
della placenta), travaglio prematuro o
distocico(problematico),quindi anche il ricorso al taglio cesareo ,aumentano
in modo significativo nelle gravide dopo i 40anni rispetto a quelle nella
fascia di età al di sotto dei 30.
Dal
punto di vista fetale/neonatale l’aumento dell’età materna è associata
all’insorgenza di anomalie cromosomiche che può tradursi non solo in aborti
spontanei ma anche nella nascita di bambini con patologie congenite di varia
gravità con un maggior ricorso a interruzioni volontarie di gravidanza.
A questo
proposito dai 35 anni anni in poi è consigliabile che la donna si sottoponga
allo screening prenatale ,appunto
gratuito, per le donne con età superiore ai 35 anni.
Queste complicazioni non devono spaventare : i rischi che può
comportare una gravidanza dipendono dallo stato di salute generale di una donna e non dall’età anagrafica
Non tutte le gravidanze over 35 sono a rischio complicanze.
Non è necessario stare a riposo totale, a meno che non siano determinate
condizioni a determinarlo.
Esistono, tuttavia , anche degli aspetti positivi di essere
una “primipara attempata”.
Partiamo dall’aspetto psicologico:
generalmente un figlio nato dopo i 40 è frutto di una decisione ponderata e
consapevole quindi vi è una maggiore consapevolezza della maternità e di un
maggio equilibrio personale.
Una donna matura e in carriera , in secondo luogo ,può
offrire stabilità e certezze economiche al nascituro.
Statisticamente le donne più
mature vivono la gravidanza in maniera più serena e quindi sono meno
soggette al rischio di depressione post partum e ansia.
L’aumento dell’età materna , inoltre, secondo una recente
ricerca pubblicata sull’American Journal of Epidemiology, potrebbe favorire la diminuzione del rischio di manifestare
il tumore dell’endometrio.
L’azione protettiva sarebbe esplicata dall’attività degli
ormoni presenti in gravidanza, cosi come viene considerato protettore anche il
ciclo mestruale.
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