Buongiorno cari lettori! Questa settimana mi sono
dedicata alla lettura di questa intervista che racconta quasi un secolo di vita
e di esperienze.
Un dialogo tra coetanei novantenni.
Nati negli anni violenti
che seguirono la Prima Guerra Mondiale. Spettatori di prima fila, sempre, e
protagonisti, spesso, per la loro attività professionale, nel grande processo
di trasformazione dell’Italia, nel bene e nel male: la Repubblica, l’avvento
della televisione nel 1954, il cosiddetto “miracolo economico” tra il
1955 e il 1962, il Sessantotto, il terrorismo, internet e i nuovi media
elettronici. Amici di una vita discutono sulle gioie e le paure di un Italia
che cambia sempre in disaccordo e analizzando da punti di vista sempre
differenti dinamiche sociali e culturali.
Dal titolo ,che riassume le tre parole che non
dovrebbero mai mancare in una famiglia, si evince che nonostante il disaccordo
su idee ed esperienze il dialogo avrà sempre come filo conduttore il rispetto
di comuni valori.