Quest’ articolo racconta di una battaglia che ha cambiato la storia del mondo, ma non è famosa come Waterloo o Stalingrado, molti non l’hanno mai sentita nominare. Eppure secondo qualcuno segnò addirittura la fine dell’Antichità e l’inizio del Medioevo, perché mise in moto la catena di eventi che più di un secolo dopo avrebbe portato alla caduta dell’impero romano d’Occidente.
Ci riferiamo alla battaglia di Adrianopoli, dove i Romani si ritrovarono ad affrontare non temibili invasori, ma un popolo stremato ed agonizzante in cerca di accoglienza.
Ma cosa accadde. Nell’autunno del 376 si diffusero per tutto l’impero romano notizie terrificanti, che intere popolazioni scacciate da qualche cataclisma sconosciuto, affollavano la frontiera del regno. Questi erano i Goti, che sferzati dalle ripetute incursioni degli Unni, cercavano disperatamente una via di fuga spingendosi verso Ovest. I romani, messi alle strette, da questa folla immensa di profughi, ma anche in parte di guerrieri armati, su decreto imperiale, li scortarono attraverso la Tracia, verso una città chiamata Marcianopoli, collocata nell’attuale Bulgaria. E’ superfluo dire come il clima di tensione si tagliasse a fette, dal momento che i romani erano consapevoli che non erano abbastanza numerosi se i barbari fossero insorti.
Ed è allora che la situazione precipita. I Goti che ritenevano di essere diventati sudditi dell’imperatore e che erano sinceramente disposti ad ubbidire agli ordini, chiesero di entrare in città per sfamarsi, ma la popolazione di Marcianopoli si oppose. Questo rifiuto scatenò la reazione dei barbari che incominciarono a massacrare la scorta romana. Ormai era guerra.
Le informazioni a noi note narrano che dopo lo scoppio della guerra queste due fazioni rivali si affrontarono in ciò che è divenuta celebre come “La battaglia dei Salici”, dove le forze romane, scoraggiate, furono sopraffatte e da quel momento i generali dell’impero non ebbero più la forza di affrontare il nemico in campo aperto.
Arriviamo al 9 Agosto 378, l’imperatore d’Oriente Valente, in un’altalena di speranze e delusioni cerca un accordo, ma la trattativa fallisce e nella battaglia di Adrianopoli, cavalleria e fanteria romane vengono travolte e lo stesso Valente trova la morte sul campo.
Il resto è storia.
Ammiano Marcellino definì i Goti “plebs truculenta”, una folla di pezzenti, che nel tentativo di aiutarla si è rivelata il nemico più mortale dell’impero romano.
(Testo consigliato per approfondimento: “9 Agosto 378 Il giorno dei barbari” di Alessandro Barbero)