DI PEPPINO MONTE
Anche Bitonto ha il suo artista comico.
Piripicchio, all’anagrafe Michele Genovese, è un comico, un artista di strada, proveniente da Barletta e trasferitosi a Bitonto.
Si ignorano i motivi per cui si trasferisce a Bitonto.
È un artista povero, il suo palcoscenico è la piazza, uno slargo, un vicolo.
È caratteristico il suo modo di vestirsi: indossa un frac, con un garofano rosso all’occhiello, si munisce di un bastone ricavato da una canna di bambù e di una bombetta con la quale raccoglie quei pochi spiccioli che elargiscono i suoi improvvisati spettatori.
I suoi spettacoli improvvisati si svolgono tutti all’aperto, preceduti dal rullare di un tamburo da parte di un suo collaboratore per richiamare gente, gli spettatori sospendono le loro attività per concedersi qualche momento di svago e di allegria, le donne si affacciano dalle finestre o dai balconi per assistere ai suoi spettacoli, conditi anche da battute spinte.
Naturalmente, con il suo teatrino itinerante, si sposta di città in città per alimentare la sua graffiante comicità.
Piripicchio vive di poco, quel poco che la gente è disposta ad elargire, sotto forma di spiccioli.
Forse, anche per questo, la gente lo ama.
Personalmente, di Piripicchio non ho ricordi molto chiari, sono per lo più sfuggenti, ma una delle sue ultime apparizioni la ricordo benissimo avvenuta in uno slargo di Piazza Cattedrale, vicino all’ufficio distaccato della Polizia Municipale.
Come tutte le carriere degli artisti, anche per Piripicchio arriva la fase della decadenza, nella quale subisce l’umiliazione di dover chiedere un contributo economico all’ufficio Economato del Comune di Bitonto, per vivere.
Questa fase della sua vita, la vivo con partecipazione, perché come dipendente comunale, lo accompagno personalmente presso l’ufficio per riscuotere quella miseria.
Al riguardo, racconto un aneddoto curioso: in uno di questi accompagnamenti, sarà per concedersi un tono, ed è del tutto comprensibile, mi dice: “io riesco a far ridere Totò, ma Totò non riesce a farmi ridere”.
In sostanza, si confronta con il grande Totò, il principe De Curtis, ma Piripicchio non ha bisogno di confrontarsi con il grande Totò, perché esso stesso è un grande artista, povero sì, ma con una sua originalità.
Con la sua morte, avvenuta nel 1980, come avviene per i grandi artisti, è stato dato merito ad un grande personaggio genuino e originale.
Tant’è che il Comune di Bari gli ha intitolato una strada della città che sfocia in Piazza Ferrarese.
Ma il Comune di Bitonto perché non gli dedica una strada, uno slargo, un parco? In fondo, questi furono il suo palcoscenico…