Caro Maestro Enzo Morelli,
ti scrivo con il cuore colmo di ammirazione per il lavoro che da anni porti avanti, con passione e dedizione, restituendo la Murgia, i campi, la bellezza e il silenzio della nostra terra attraverso le tue tele.
La tua arte è un omaggio alla natura e alla sua storicità, una testimonianza viva del paesaggio come fatto storico. Ogni pennellata che imprimi sulla tela è un gesto che custodisce la memoria dei luoghi, della vita che vi si è intrecciata.
Le tue opere fondono presente e passato, natura e storia, uomo e terra. Ogni dettaglio, ogni forma che scegli di enfatizzare, è il riflesso di secoli di vita, fatica e tradizione che continuano a riecheggiare nei luoghi che descrivi.
La bellezza che emerge dai tuoi quadri è ben più che un frutto meramente estetico: è una narrazione silenziosa ma potente. Il silenzio che trasmetti nei tuoi dipinti è carico di significato, di quella memoria storica che, pur essendo impercettibile all’occhio, resta impressa nell’aria e nelle cose. Ogni fiore, ogni roccia, ogni scorcio dipinto è un atto quasi di resistenza, di tua perseveranza, una dichiarazione per cui la storia, la cultura e il lavoro che hanno formato la nostra terra sono ancora lì, palpabili, eterni nella quiete che ritrai.
La tua pittura diventa una sorta di ‘documento’ che trasmette, attraverso l’arte, quella storia che non è mai stata scritta a parole, ma che si racconta attraverso le pieghe della terra, nel ritmo della luce che cambia e nelle ombre che si distendono sui campi. La tua è una pittura che onora il passato, senza farne memoria passiva. È il segno di un racconto che vive, che ci interroga, che ci invita a fermarci e a riscoprire il valore profondo di ciò che ci circonda, perché tutto, come tu ben ci insegni, è legato indissolubilmente ad una storia che continua ad esserci accanto.
Un’opera come la tua è di indiscusso valore, anche oltre la sola espressione artistica, piuttosto come testimonianza di un mondo che non può essere dimenticato, che vive nei dettagli più semplici e silenziosi, ma che è profondamente radicato nella cultura di una terra che ha saputo trasformarsi e resistere nel tempo, pur se con tutte le difficoltà che conosciamo e scontiamo.
Ammirando i tuoi dipinti, resto colpito da una riflessione che avevo trovato in un testo di Paul Klee: “L’arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non sempre lo è”. E ancora: “Il silenzio è la parte più alta della musica e della natura”. Queste parole sembrano davvero sposarsi con ciò che trasmetti, con la tua capacità di far emergere, dai silenzi della terra, una voce unica che parla di storia, di memoria e di una bellezza che resta senza tempo.