Da Sinistra Italiana riceviamo e pubblichiamo:
Desta preoccupazione il modo di approcciarsi dell’Amministrazione comunale, alle situazioni emergenziali in campo ambientale, tanto che Città Metropolitana più volte, partiti politici, associazioni ambientaliste e cittadini hanno chiesto interventi urgenti per fronteggiare i rischi legati alla discarica Ecoambiente.
Numerose sono state le sollecitazioni di Regione e Città Metropolitana pervenute al nostro Comune per azioni concrete, a cui ancora occorre fornire risposte riguardo alle misure da adottare con un cronoprogramma puntuale e fattibile.
Non è sufficiente la tardiva ordinanza sindacale per impedire l’emungimento dell’acqua di falda dai pozzi limitrofi al corpo della discarica inquinante.
Il corretto adempimento degli obblighi imposti dall’emergenza ambientale in cui il nostro territorio si ritrova non può essere l’emissione della sola ordinanza.
Peraltro, il Sindaco, avrebbe potuto ammettere che l’ordinanza urgente e contingibile derivava da un “instradamento” di alcuni partiti e movimenti politici, tra cui Sinistra Italiana, contro le resistenze degli uffici comunali che ne volevano ritardare l’emanazione con una serie di questioni tecniche. Nei casi ambientali emergenziali si applica il principio di precauzione sancito dal diritto comunitario.
Non meno importanti sono state le resistenze del nostro Comune alle richieste formali con le quali la Città Metropolitana ha più volte sottolineato l’importanza di azioni tempestive, a tutela dell’ambiente e della salute pubblica, sollecitando gli uffici comunali a non procrastinare ulteriormente gli interventi di messa in sicurezza della discarica.
Secondo la Città Metropolitana, il Comune aveva l’obbligo di procedere immediatamente con gli interventi di messa in sicurezza dell’area, anche ricorrendo a risorse proprie, se necessario.
Al momento non sono ancora stati avviati interventi per l’estrazione del percolato presente nel corpo della discarica, e uno dei pozzi di estrazione, da quello che risulta dal video pubblicato dal Sindaco, sembrerebbe danneggiato, mettendo in luce una gestione disastrosa dell’impianto di raccolta del medesimo percolato.
Inoltre, anche se sembra essere attivo l’impianto di recupero del biogas, la discarica è dal lontano 2009 che versa in uno stato di abbandono secondo la Regione, ragion per cui dubbi permangono a riguardo della regolarità del titolo autorizzativo necessario alla corretta estrazione del medesimo gas da discarica.
E se la discarica è in uno stato di abbandono come rilevato dalla regione con quali modalità avviene l’estrazione e il recupero del biogas?
Peraltro, nell’ipotesi di una gestione regolare del recupero del biogas con produzione di energia, qualcuno dovrebbe spiegarci perché i proventi derivanti dalla immissione nella rete elettrica non vengono utilizzati dagli attuali gestori per l’estrazione del percolato?
Tutte queste preoccupazioni denotano una situazione di incertezza acuita da quella che molti considerano una grave incapacità amministrativa nel gestire un’emergenza che, in questo specifico caso, richiede competenza tecnica e tempestività.
Non possiamo non evidenziare che negli ultimi anni sotto l’aspetto ambientale i nostri uffici comunali non si sono particolarmente distinti per efficienza ed efficacia.
La questione FER.LIVE nasce da un parere ambientale regolare del nostro Comune.
La caratterizzazione della discarica Ecoambiente veniva autorizzata dalla Regione nel settembre 2020 e i risultati delle indagini di caratterizzazione sono datati febbraio 2024.
Ad oggi non c’è evidenza né della progettazione della barriera idraulica per limitare la migrazione del percolato in falda, né del crono programma delle attività urgenti richiesto più volte dalla Città Metropolitana annunciato dal Sindaco e mai effettivamente prodotto.
La comunità continua a chiedere risposte concrete e soluzioni rapide, dato che il rischio di aggravamento della situazione ambientale e dei pericoli per la salute della popolazione è ormai conclamato, non è possibile trincerarsi dietro questioni procedurali che rischiano di rallentare ulteriormente l’attuazione delle misure necessarie, solo per opportunità politiche.