L’Ente Parco Nazionale dell’Alta Murgia ha trasmesso al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica le proprie osservazioni nell’ambito della consultazione sul rapporto preliminare della procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) relativa al Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi.
In continuità con le osservazioni già trasmesse alla Sogin nel gennaio 2022 – mai confutate dalla stessa – l’Ente Parco ha ribadito con fermezza la totale incompatibilità del territorio con la realizzazione di un simile impianto. Le analisi già presentate hanno evidenziato la presenza di habitat di interesse comunitario, specie animali e vegetali di rilievo conservazionistico, geositi di rilevanza scientifica, zone umide e siti Natura 2000: elementi che confermano l’elevato valore ambientale e geologico dell’area, rendendola del tutto inadatta a ospitare il Deposito Nazionale di rifiuti radioattivi.
Oggi, con il riconoscimento ufficiale del 9 settembre scorso a Geoparco Mondiale Unesco, l’area dell’Alta Murgia e delle Premurge rientra a pieno titolo tra le categorie di protezione individuate dalla Guida Tecnica n. 29 dell’ISPRA. Questa classificazione attiva automaticamente il Criterio Escludente n. 11, che stabilisce l’inidoneità dei geoparchi a ospitare il Deposito Nazionale di rifiuti radioattivi. Alla luce di questo nuovo elemento, l’incompatibilità dell’Alta Murgia con la realizzazione dell’impianto non è solo confermata, ma ulteriormente rafforzata da un riconoscimento di portata internazionale.
«Il nostro impegno mira a evidenziare l’importanza di tutelare un territorio che rappresenta una ricchezza non solo locale, ma globale – dichiara Francesco Tarantini, Commissario Straordinario dell’Ente Parco –. La nostra missione è proteggere un patrimonio che appartiene a tutti, promuovendo soluzioni in armonia con i valori ambientali e culturali riconosciuti a livello internazionale».
Con questa posizione, l’Ente Parco rimarca la sua vocazione alla salvaguardia del territorio, collaborando con le istituzioni per garantire che l’Alta Murgia possa continuare a essere un simbolo di biodiversità, geodiversità e sostenibilità per le generazioni future.