C’è un fantasma che si aggira sulla scena. Ed è quello della prima defunta moglie di Johann Sebastian Bach, Maria Barbara, gelosa perché il marito ha dedicato alla seconda consorte, Anna Magdalena, un Quaderno di musiche. È il plot della divertente e originale commedia «Oh per Bach oh» di Ersilia Cacace e Aldo Berardi che, in una nuova produzione della Compagnia teatrale Chapeau!, è in programma per il Traetta Opera Festival, domenica 3 novembre (ore 20.30), al Teatro Comunale di Bitonto, dove con la regia dello stesso Berardi va in scena la condizione della donna artista ai tempi del geniale compositore di fughe e preludi, che in seconde nozze sposò una cantante vissuta all’ombra del famoso marito, relegata a far figli e a trascrivere partiture.
Lo spettacolo, che annovera musiche dello stesso Bach, ma anche di uno dei suoi figli, Carl Philipp Emanuel, e di Händel, oltre che di Paolo Messa, autore pugliese dei nostri giorni, eseguite al cembalo da Annalisa Ficarra, si propone di accendere i riflettori sulla condizione della donna artista a quei tempi, e di indagare i vari punti di vista, maschili e femminili, in un periodo storico nel quale le esistenze di musiciste e compositrici erano destinate all’oblio, tranne qualche rarissima eccezione. D’altronde, all’epoca di Bach, essere musicista e compositore era considerata attività prettamente maschile. E una donna, seppur dotata di talento, era relegata alla cura del focolare domestico e a sfornare figli, come accadde ad Anna Magdalena, che ne partorì ben tredici durante il matrimonio con Bach, già padre di altri quattro figli dei sette nati e sopravvissuti durante la precedente vita coniugale.
Protagonisti di questo spettacolo ilare e di fantasia, nel quale si narrano le peripezie del sommo maestro, intento a barcamenarsi tra vicende matrimoniali terrene (e non), crisi d’ispirazione e umane passioni, sono Roberto Romeo (Johann Sebastian Bach), Sarah Pofi (Anna Magdalena), Mina Albanese (Maria Barbara), Aldo Berardi (il pastore Wiess), Lidia Cuccovillo (Santa Cecilia) e Federico Caizzi (San Pietro).