È trascorso ormai un mese da quel 5 maggio che ha decretato, con la sconfitta di Casarano per 2-1, la retrocessione del Bitonto in Eccellenza dopo sei stagioni tra i Dilettanti.
Nei giorni scorsi, intervistato dalla giornalista Viviana Minervini sulla pagina Facebook “L’Angolo del Leone”, il sindaco Francesco Paolo Ricci ha fatto il punto della situazione da un punto di vista dell’impegno della politica e dell’amministrazione da lui guidata nel cammino della stagione appena conclusasi e in vista di quella ormai alle porte. Partendo da quanto accaduto nella scorsa estate e dalla delusione per l’esiguo numero di abbonati.
«Siamo partiti a luglio con non pochi sacrifici, abbiamo fatto squadra amministrazione comunale – società – alcuni imprenditori e tifosi, per assicurarci l’iscrizione e delle prospettive certe. Ho mantenuto il mio impegno anche nella prosecuzione del campionato. Ma ricordo di aver fatto un appello ad inizio stagione: quello di contribuire, seppur simbolicamente, con l’acquisto di un abbonamento, che non era l’abbonamento in sé per assistere alle gare – viste le limitazioni dell’impianto di Bitetto e poi l’eventualità di giocare a Bitonto a porte chiuse – ma era un modo per sostenere la squadra, per dire “io ci sono”, per stare vicini alla storia. La campagna abbonamenti si è conclusa con appena 123 tessere, e tra queste alcuni tifosi hanno acquistato più tessere, segno che probabilmente chi ha provveduto a fare l’abbonamento sono in 60-70 persone. È stato un brutto segnale per una città di 54mila abitanti. Mi aspettavo maggior partecipazione, più vicinanza alla squadra. Ho percepito un interesse che non è stato neanche all’altezza dell’impegno profuso per evitare la mancata iscrizione» .
Una stagione nata tra le difficoltà e conclusasi con un’amara retrocessione.
«Si suol dire che le vittorie hanno tanti padri, le sconfitte sono orfane. Se non siamo riusciti a conquistare la salvezza, vuol dire che più cose non hanno funzionato. Ma mi sento dire che la società e l’amministrazione hanno fatto tutto il possibile. Sono convinto però che ci siano tutti i presupposti per ripartire, chiudere questo capitolo ed avviare una nuova stagione. All’indomani della retrocessione, ho evitato post pubblici sui social ed ho preferito stare vicino alla società e alla squadra» .
Ora, però, è fondamentale ripartire. Ed il futuro passa dal contributo di nuovi partner.
«Ci sono stati in questi giorni dialoghi con il presidente Antonello Orlino e con degli imprenditori pronti a contribuire, qualora ci siano i presupposti per un allargamento della base societaria. È chiaro che va chiarita prima la questione della società, che è ancora in mano a Francesco Rossiello. Se il presidente Orlino dovesse venire a consegnarmi il titolo sportivo nelle mie mani, un gesto puramente simbolico, significherebbe chiaramente un passo indietro da parte loro e chiederei chiarezza a livello societario. Noto una certa effervescenza a livello imprenditoriale nella nostra città, vedo un attaccamento dell’imprenditoria locale a tutti quelli che sono i fenomeni culturali, sociali, sportivi della città. Certo, si può fare sempre di più, coinvolgere più imprenditori. Ma serve prospettare loro un programma serio, che guardi a medio – lungo termine. Chi investe nello sport non ci guadagna nulla, lo fa perché crede nella propria città, crede che lo sport possa essere volano di crescita di una comunità, lo fa per un ritorno di immagine. In queste categorie, l’imprenditore che investe ci rimette, ecco perché credo sia utile disporre di una cordata» .