Il Centro Ricerche di Storia e Arte ha reso omaggio a Pier Paolo Pasolini, con una rassegna in due giorni, dal 10 all’11 settembre, in occasione del centesimo anniversario dalla sua nascita, a marzo di quest’anno. Una due giorni dal titolo “Pasolini e il linguaggio della realtà”, organizzata dallo storico sodalizio, in collaborazione con la Galleria Nazionale della Puglia “Girolamo e Rosaria Devanna”, con il patrocinio del Comune di Bitonto.
All’interno di Palazzò Sylos Calò, sede della Galleria, il primo appuntamento sul tema “Muori d’amore per le vigne – Tracce pasoliniane e consapevolezza dei luoghi”. Qui, è stato proiettato il suo film “Dentro di te c’è la terra” insieme al regista Cosimo Terlizzi, a Gianpaolo Altamura (docente universitario e saggista) e Marino Pagano (giornalista, docente, presidente del Centro Ricerche)
Nella Biblioteca Comunale Rogadeo, invece, si è tenuta la serata conclusiva, sul tema “La memoria vien guardando – Pasolini, arte e spazi del sacro”. Qui è stata proiettata la versione restaurata di “La ricotta”, scritto e diretto da Pasolini, quarto episodio del film RoGoPaG, opera collettiva diretta anche da Roberto Rossellini, Jean-Luc Godard e Ugo Gregoretti. Una denuncia della decadenza morale dell’uomo contemporaneo. Pier Paolo Pasolini utilizza uno dei simboli del cristianesimo, la passione di Cristo, per rappresentare, il sottoproletario sacrificato al vuoto borghese, in un mondo gretto e teso al consumo a tutti i costi.
«Il Centro Ricerche non poteva che essere affascinato dalla sempre fertile ricerca di interesse, da parte di Pasolini in ogni campo dello scibile – spiega Marino Pagano (giornalista, docente, presidente del Centro Ricerche) -. Ci siamo concentrati sul Pasolini tipicamente regista, rendendogli omaggio anche tramite un’affiliazione culturale a lui molto devota che è il regista Cosimo Terlizzi, bitontino, autore di una trilogia di film che rappresenta una sorta di diario visivo, come egli la chiama».
Tra i relatori, Cecilia Minenna (storica dell’arte) che ha parlato del rapporto tra Pasolini e l’arte nei suoi film e del suo rapporto con Roberto Longhi, critico d’arte e fonte di ispirazione per tutto il suo percorso cinematografico. Minenna ha poi sottolineato le affinità artistiche che la poetica di Pasolini ha con il manierismo, con particolare riferimento a Rosso Fiorentino e Jacopo Pontormo, i due artisti più citati in “La ricotta”. Senza dimenticare le affinità con le opere di Caravaggio, per l’attenzione agli ultimi, ai dimenticati dalla società.
Carmen Albergo (docente e critica cinematografica) si è concentrata, invece, sull’attenzione sociale culturale e anche giudiziaria che ci fu verso l’opera di Pasolini e per questo film specialmente.
L’evento è stato organizzato in collaborazione con la Cineteca Bologna e “Il Cinema Ritrovato”.