Ad oltre un anno dalla fine del mandato, Michele Abbaticchio torna ad essere protagonista del consiglio comunale di Bitonto. Pur non essendo più presente.
È successo nell’ultima seduta consiliare, ancor prima della trattazione dei punti all’ordine del giorno, quando il consigliere di opposizione Franco Natilla (Fronte del Lavoro) ha fatto notare che, sulla pagina “Uffici di presidenza” del sito di Avviso Pubblico, tra i vicesindaci era indicato anche l’ex primo cittadino, con la dicitura “Sindaco di Bitonto”.
«In un ente che si occupa di promozione della legalità, non aver comunicato di non essere più sindaco e non aver fatto un passo indietro alla conclusione del mandato è uno spregio delle più elementari norme etiche e civili» sostiene Natilla che fu acerrimo oppositore dell’ex sindaco.
Un chiaro refuso (corretto immediatamente), frutto di un mancato aggiornamento del portale web, per l’attuale sindaco Francesco Paolo Ricci, che ha assicurato che fu comunicato il cambiamento amministrativo, nonostante la sua evidenza lo rendesse non necessario. E a dimostrazione di ciò evidenzia che alla voce “Comitato direttivo” è riportato correttamente il suo nome.
Ma questo non basta per il consigliere di opposizione, che solleva perplessità anche sulla delega alla Pianificazione strategica della Città Metropolitana. Incarico che, nei mesi scorsi, fu riconfermato per un altro anno dal sindaco metropolitano Decaro per «l’esperienza e la professionalità nella realizzazione di progetti comunitari; conoscenza della struttura politica e gestionale della Città Metropolitana».
«Non si venga a dire che anche la Città Metropolitana fa parte di Avviso Pubblico» sottolinea dunque Natilla, accompagnato da Domenico Damascelli (FdI), asserendo che Abbaticchio, non essendo più sindaco, non potrebbe neanche conservare quell’incarico, anche se a costo zero.
«La nomina in oggetto è in capo alla Città Metropolitana. Ed è a quest’ultima che si dovrebbe chiedere a che titolo sia stato scelto Abbaticchio» è la risposta di Ricci.
La situazione si surriscalda quando interviene il consigliere Rocco Mangini, per invitare l’assise a procedere con i veri punti all’ordine del giorno senza dilungarsi in questioni non inerenti alla massima assise cittadina. Ne scaturisce un acceso diverbio con Natilla che porta alla sospensione della seduta consiliare, al termine della quale, in segno di protesta per le “offese ricevute”, il consigliere di maggioranza non fa ritorno in aula.