Dopo le esperte (e più che positive) gestioni Caricola–Fanelli, con la supervisione del superdirettore Nicola Caldarola, anche il Settore Giovanile del Bitonto Calcio ha avuto la sua svolta “green”: panchina della Juniores affidata al quarantenne local Raffaele De Leo e ogni responsabilità esecutiva trasferita nelle mani dell’ancor più giovane concittadino Domenico Racaniello, promosso dopo tanti anni di gavetta al comando del massimo ruolo gestionale all’interno dell’organigramma neroverde in materia di giovani.
Il Campionato dei nostri indomiti Young Lions è iniziato da meno di un mese, ma i piccoli grandi guerrieri di mister De Leo hanno già avuto modo di mettere in mostra notevoli doti e risorse, individuali, di squadra e di staff. Tre vittorie e una sconfitta, questo è stato fin qui il loro ruolino di marcia per un quarto posto momentaneo che soddisfa a metà (anche a tre/quarti, dai) il tecnico bitontino. Noi lo abbiamo intervistato con grande piacere, voi, se siete curiosi, non dovete far altro che “scorrere”… Buona lettura!
Nove punti dopo quattro giornate. Mister, al momento, sapete solo vincere o perdere: il tuo primo bilancio. Solo note positive o c’è ancora dell’amaro in bocca per l’unica sconfitta casalinga contro il Fasano capolista?
“Si tratta di una primissima parte di stagione che mi porta a stilare un bilancio positivo. Mi piace giocare sempre per imporre il nostro gioco, abbiamo provato a vincere in tutte le partite fin qui disputate, per questo ci può stare che non si pareggi… Poi, ci sono degli eccellenti avversari di fronte, con il loro carico di difficoltà da affrontare che quindi non mancano mai partita per partita. La sconfitta con il Fasano ci può stare, ma di lì siamo ripartiti con grande fiducia”.
Cosa ti è piaciuto di più e cosa meno, finora, nell’atteggiamento a 360 gradi e nelle performance in campo del tuo gruppo?
“Mi è piaciuto tantissimo proprio l’atteggiamento dei miei ragazzi che non hanno mai mollato nelle difficoltà. Abbiamo vinto due partite meravigliose in rimonta, a Casarano partendo sotto 2-0 e a Barletta 1-0 dopo appena cinque minuti. I ragazzi ci hanno sempre creduto e ciò non mi ha sorpreso granché, perché già in settimana mi fanno capire costantemente di che pasta sono fatti… Come aspetto meno positivo, mi avrebbe fatto piacere concretizzare maggiormente le tante palle gol create in tutte e quattro le partite giocate”.
Qualche nome secco dei tuoi, anche se a voi allenatori non piace mai parlare dei singoli: chi ti ha sorpreso in positivo maggiormente; chi ha più margini di miglioramento; l’esempio che tutti dovrebbero seguire per dedizione, maturità e serietà; il “burlone” dello spogliatoio che tanto bene fa al morale della ciurma.
“Alcuni dei ragazzi che alleno quest’anni li conosco da tempo. Quindi, chi mi ha stupito in positivo sono i nuovi e, fra tutti, dico Filoni. Chi ha più margini di miglioramento? Individualmente, hanno tutti grandi potenzialità ed enormi margini di miglioramento, anche quelli più ‘grandi’. Ci devono mettere applicazione, voglia e sacrificio in un’ottica di crescita personale pressoché costante. Di esempi da seguire ce ne sono tanti e tra i ‘senatori’ ci sono dei ragazzi che in termini di leadership sono molto importanti per noi, ma non vi farò mai i nomi! Il burlone del gruppo è senz’altro Andrea Ardino, uno che si fa voler bene facilmente”.
Guardiamo un po’ anche agli avversari del girone L. Quale delle quattro squadre fin qui affrontate ti è piaciuta di più e quale/quali reputi favorita/favorite per la vittoria finale?
“Tra le squadre affrontate, dico sicuramente Fasano e Barletta. Saranno due squadre che fino alla fine lotteranno per la vittoria finale”.
In pratica, calendario di ferro da subito, per i nostri giovani leoni… E questo sfacciato Bitonto di mister De Leo dove può arrivare?
“Mi piace la definizione ‘sfacciato Bitonto’! Perché io voglio una squadra che giochi con coraggio e audacia, senza timori reverenziali di sorta. Lavoro con serenità come sempre ho fatto nei settori giovanili, non facciamo programmi troppo a lungo termine, però di ambizioni ne abbiamo con i ragazzi…”.
Trovi analogie e/o differenze fra questa e le tue passate esperienze in panchina? Ricordiamo che non hai allenato sempre e solo in ambito giovanile…
“In passato ho allenato anche la prima squadra dell’Omnia Bitonto, sono due mondi completamenti diversi, a mio avviso. Sono da oltre dieci anni nei settori giovanili e posso dirti che amo lavorare con i ragazzi, vederli crescere, migliorarsi giorno per giorno, stargli vicino nei momenti più difficili. Quest’anno, poi, ho trovato un gruppo di ragazzi speciali e dopo pochi mesi di lavoro assieme abbiamo già raggiunto un’alchimia davvero importante. E quando parlo di gruppo fuori dal comune intendo anche coloro che di questi ragazzi si prendono a vario titolo cura quotidianamente: per questo motivo voglio ringraziare pubblicamente tutto il mio staff tecnico, da mister Carella a Maksim, a Massimiliano, oltre all’immensa macchina organizzativa incarnata con straordinaria efficienza e dedizione dalla squadra-dirigenti. Racaniello, Cozzella, Teofilo, Grumo, Palumbo, Dinardo, Fallacara mi supportano e mi aiuta in tutto. A tutti loro va il mio grazie sincero”.