Agli inizi dell’Ottocento, a seguito dell’incremento demografico, il “popolo” bitontino, uscito da centro storico, cominciò ad insediarsi nei nuovi “borghi”, più razionali e confortevoli del Centro Storico. In seguito alla creazione del nuovo Borgo, furono livellate le principali arterie extraurbane. Fu così che la via dei Cappuccini, che sino ad allora era caratterizzata da uno stradone lungo 2700 palmi napoletani e largo 20, con pendenza da Porta della Marina sino al complesso dei Cappuccini, fu livellata, causando un dislivello di due metri del complesso monastico dal piano di calpestio. Per ovviare a questo inconveniente, il 6 giugno del 1830, il Sindaco di Bitonto propose un adeguato intervento per ripristinare lo stradone, approvato dal Decurionato con spesa di ducati 142,916. Il livellamento iniziò da dove lo stradone dei Cappuccini si congiungeva con l’antica via denominata “mediterranea”, ubicata fuori Porta Baresana. Fu eseguito uno scasso di “palmi 2”, la dove sorgeva la “Croce dei Cappuccini”, la quale, a causa dello scasso, crollò unitamente al basamento posizionato sul terreno. I Cappuccini e gli abitanti delle abitazioni limitrofe si rivolsero subito al Sindaco per far erigere nuovamente tale monumento con la stessa Croce ed il materiale di risulta. Dopo numerose vicissitudini, il 13 settembre del 1832, il Sindaco, avuto il consenso dal Decurionato, unitamente alla somma di ducati 7, inviava richiesta di autorizzazione dei lavori all’Intendente per il ripristino di tale monumento sacro. Da quel giorno, purtroppo, non risulta che tale monumento sia stato più ricostruito.
Dopo varie ricerche ho individuato questo antico monumento sia nella settecentesca Carta Rullan, sia nel dipinto seicentesco del pittore Francesco Antonio Altobello, nella pianta di Bitonto di G. Sebastiani del 1727, e nel progetto ottocentesco per la sua ricostruzione.