Chi insegna letteratura, con coscienza e passione, indica la strada della vita ai suoi allievi. Lo testimonia la parabola esistenziale di Lucia Modugno, scomparsa improvvisamente ieri, all’età di 85 anni. Intelligenza vivida e ironia lieve e pungente al contempo, professoressa negli istituti superiori innamorata del suo profetico mestiere, robusta presenza costante agli eventi culturali della città, autrice di testi sempre profondi e mai banali. Una sua ex studentessa, Mina Piscopo, ha vergato sul suo profilo social queste significative parole: “”Così percossa, attonita, la terra al nunzio sta…”.
Ebbene, la notizia della tua morte, carissima prof.ssa Lucia, lascerà un vuoto in ogni studente che – come me – ha avuto la fortuna di incontrarti durante gli anni più belli della nostra vita, l’adolescenza! Ricordo quanta passione, quanto trasporto hai avuto nel trasmetterci gli insegnamenti, perché le tue non erano nozioni bensì insegnamenti. Ricordo quante occasioni di confronto, di dibattito hai creato in classe! Bastava anche un verso di Dante per farti spaziare tra tutta la letteratura, da quella classica a quella moderna, fino ai temi d’attualità. Noi, ribelli adolescenti, tutta questa bellezza (che pochi docenti hanno) non l’abbiamo riconosciuta subito. Abbiamo imparato con il tempo ad apprezzarla, crescendo e maturando. Quei segni sono rimasti indelebili: quella luce e bellezza, che ti hanno contraddistinto, ci appartengono e le custodiremo gelosamente tra i nostri ricordi.
Poi ci sono i ricordi buffi delle nostre gite scolastiche, dove eri lì vigile a controllarci, anche a notte fonda! Perché il tuo senso di responsabilità materno era spiccato!
Ricordo quando ti ho incontrato davanti alla Benetton, ti raccontavo dei miei problemi e tu che, con i tuoi consigli e una pacca sulla spalla, mi hai aperto la strada risolutiva.
Ricordo quando ti ho invitato al saggio di pianoforte di mia figlia Claudia, tu hai accettato l’invito senza esitazione. In meno di di due ore ci siamo raccontate mezza vita delle nostre vite! Sei stata un faro per tutti! Voglio ricordarti sempre bellissima come lo sei sempre stata! Ti voglio bene!”. Il giovane amico Vincenzo Lisi l’ha ricordata così: “Le volevo bene. Tanto. E lei ne voleva a me, altrettanto. Sentivo che mi carezzava dolcemente con lo sguardo, quando ci abbracciavamo con infinito affetto. Lucia Modugno era stata una grande professoressa, ma non ha mai fatto pesare la sua statura umana e culturale. Anzi, le piaceva dialogare di tutto, con profondità di pensiero e ironica simpatia. Non c’era argomento che non accendesse la sua vivida curiosità e, spesso, ne scriveva in post sempre intetessanti e mai banali. Come tutte le (sempre più rare) persone intelligenti, amava confrontarsi, giammai scontrarsi. Per questo so già che mi mancherai, cara Lucia, così come so che non abbraccerò il vuoto, ma un pezzettino di cielo, su cui tu hai lasciato impresso il tuo lucente, inconfondibile sorriso…”.