L’Ospedale San Paolo di Bari ha attivato un nuovo ambulatorio dedicato alla dermopigmentazione del seno nelle donne con tumore mammario. È un tatuaggio medicale, incluso nei LEA (livello essenziale di assistenza), come alternativa alla chirurgia, che ridisegna capezzolo e areola nelle pazienti che hanno affrontato un intervento di mastectomia: una tecnica, sicura e non invasiva, che, da un lato, conclude l’iter di chirurgia ricostruttiva della mammella con patologia oncologica e, dall’altro, sostiene le donne da un punto di vista psicologico ed estetico.
Ieri, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, l’inaugurazione del nuovo servizio assistenziale a cui hanno partecipato: il direttore generale ASL, Antonio Sanguedolce, il neo direttore sanitario Luigi Rossi, il responsabile della Unità operativa semplice a valenza dipartimentale Chirurgia Plastica dell’Ospedale San Paolo, Corrado Minervini e la presidente della associazione no profit Energia Donna, Mariagrazia Ramirez, che ha promosso la donazione di un dermografo alla ASL.
“Ringrazio l’associazione di volontariato Energia Donna per questa importante donazione – commenta il direttore generale ASL, Antonio Sanguedolce- l’azienda si è subito attivata per regolamentare l’utilizzo della apparecchiatura e metterla in funzione nel rispetto delle procedure amministrative previste, a beneficio delle pazienti che, dopo aver affrontato un intervento di mastectomia per tumore al seno, non intendono sottoporsi nuovamente ad un’operazione chirurgica”.
Quella di Bari è la prima ASL in Puglia a dotarsi di questa metodica che va a potenziare l’offerta assistenziale della Breast Unit dell’Ospedale San Paolo, tra le più grandi a livello regionale con una media di oltre 500 interventi oncologici al seno ogni anno.
L’offerta terapeutica del carcinoma mammario si completa con la ricostruzione chirurgica come ultimo step del percorso di cura del tumore al seno. “Molte donne però – spiega Corrado Minervini – hanno difficoltà ad accettare l’ennesimo intervento chirurgico per ricostruire capezzolo e areola, specie da un punto di vista psicologico – prosegue Minervini – per questo abbiamo deciso di trattare le pazienti anche con la dermopigmentazione che ha una duplice valenza: rendere completo l’iter terapeutico – ricostruttivo e completare l’immagine della mammella operata”.
L’attività della Unità operativa della Chirurgia Plastica dell’Ospedale San Paolo è orientata – all’interno della Breast Unit – alla ricostruzione mammaria nelle donne che affrontano una mastectomia, insieme ai trattamenti complementari che hanno come obiettivo quello di far ottenere una simmetrizzazione delle due mammelle successivamente alla chirurgia oncologica. Vengono trattate in media 150 donne ogni anno, per un volume complessivo di 2mila interventi ricostruttivi finora eseguiti.
L’associazione di volontariato Energia Donna Onlus ha contribuito anche alla formazione di personale infermieristico dedicato “a sostegno di tutte quelle donne che, dopo un intervento al seno, hanno difficoltà a tornare dal chirurgo”, dichiara Mariagrazia Ramirez, presidente Energia Donna.
“Siamo felici e orgogliose – aggiunge – di aver raggiunto questo importante traguardo col sostegno di tutto il personale della Breast Unit ma anche della direzione dell’Ospedale San Paolo, sempre al nostro fianco, e con il contributo di pazienti, amici e familiari che ci hanno consentito di realizzare questo sogno”.
Ad occuparsi della dermopigmentazione delle areole mammarie, sarà Nuccia Marzella, infermiera professionale del presidio ospedaliero, collaborerà come volontaria l’estetista oncologica Alessandra Centrone.
L’angelo bitontino si occuperà della stanza e continuerà a mettere gratuitamente la sua professionalità al servizio delle donne colpite dal tumore.
Già da anni, Alessandra, come abbiamo più volte raccontato, permette alle pazienti oncologiche di recuperare la femminilità perduta e il loro sorriso con trattamenti estetici per “disegnare” sopracciglia o areole mammarie.