Cinque ore di discussione per approvare, a maggioranza, le linee programmatiche 2022-2027 dell’amministrazione guidata da Francesco Paolo Ricci e in cui non sono mancate riferimenti ai tanti problemi che da tempo assillano la città. L’incipit di tutto è stato, però, il doveroso minuto di silenzio (chiesto da Domenico Damascelli) per Gaetano Avena, già assessore comunale, figura dal pensiero libero e scomparso un paio di giorni fa.
Si entra nel merito, quindi. A illustrare cosa si voglia fare nei prossimi cinque anni è stato innanzitutto il sindaco, che ha ricordato come si tratti di un provvedimento modificato in base allo stato dell’arte degli uffici comunali dove non c’è una situazione semplice (in tante circostanze si parlano ancora solo tramite mail, ndr), ricordando che ci sono atti da consolidare e interventi invece ancora da iniziare. Senza dimenticare i due anni di pandemia, una guerra imprevista e una grave crisi di carattere mondiale che sta colpendo gli enti locali. Perciò si è davanti “non a un libro dei sogni, ma di tanti segni, presenta una visione di città proiettata nel futuro che, senza tener conto delle opere strategiche future, parte da un’attenzione per i particolari di tutto ciò che è di carattere ordinario, dall’efficienza dei servizi, all’attenzione per le frazioni, a ritrovare e consolidare una identità ben precisa all’interno della Città metropolitana e deve pertanto caratterizzarsi per la cultura e per le attività imprenditoriali dislocate nella zona artigianale e lungo la strada provinciale 231”. A cascata, poi, ecco i desiderata degli assessori: tempo pieno anche nella scuola superiore di primo grado; edizione zero a novembre di “Frantoi e forni aperti”; riorganizzazione del mercato settimanale; trovare uno spazio per un’area mercatale; la realizzazione di almeno un paio di parcheggi, di cui uno vicino lo stadio; affidare a una azienda esterna, dall’anno prossimo, il compito di occuparsi dei problemi ordinari, e altro ancora.
Per (quasi tutta) l’opposizione, il documento è privo di una visione di città e senza cronoprogramma sulle cose da fare. Lo ha ricordato Francesco Natilla (“I riformisti”), che ha sottolineato lo stato vergognoso della pista ciclabile di via Cela oltre a chiedere rapidi interventi, pena revoca finanziamenti, sulla sp.231 allo svincolo per via Ammiraglio Vacca; lo ha sottolineato Arcangelo Putignano (“Bitonto cambia”), interrogandosi su cosa veramente si voglia fare per le frazioni sotto tutti i punti di vista, culturale e sicurezza in primis; Francesco Toscano e Carmela Rossiello, (“Damascelli sindaco”) che si sono domandati come verranno effettuati alcuni precisi interventi; Domenico Damascelli, secondo cui il provvedimento non solo non fa sognare ma crea domande anziché dare risposte, anche perché – a suo dire – non ci sarebbe nulla sui servizi sanitari e conterrebbe tante inesattezze e non verità sul fronte agricolo.
Il provvedimento passa con 14 voti favorevoli, sei contrari e un astenuto. Quello di Francesco Scauro (Partito socialista) che, domandandosi quale ricaduta e benefici abbia dato il Fablab alla città, ha sottolineato, altresì, una opposizione intransigente davanti a quei provvedimenti non condivisi e non indirizzati al bene della città.