Questa è una storia che abbiamo trattato oltre due anni fa.
E l’ultimo atto, certificato giusto qualche giorno fa dal servizio Legale e contenzioso, è soltanto uno dei tanti esempi di come quella dei debiti fuori bilancio continui a essere una piaga sanguinosa per le casse di Palazzo Gentile. Costretto, in tantissime circostanze, a risarcire (e pagare anche spese legali) i cittadini “danneggiati” – per esempio ma non solo – dalle numerosissime buche presenti sulle strade.
Non solo, e lo ribadiamo. Perché, in questo caso specifico, l’incipit di tutto è stato un palo della pubblica illuminazione caduto su un’autovettura (clicca qui per articolo https://bit.ly/3yLouBi).
Tutto ha inizio, allora, il 29 ottobre 2018. Una giornata contrassegnata da fortissime raffiche di vento su tutta la Penisola, e anche nella nostra città. Succede, allora, che in via Spinelli e in piazza Aurelio Marena cadano al suolo due grossi pali della luce. Per fortuna, non ci sono stati feriti, ma nel primo caso, nella traversa di via Traetta, il lampione colpisce e seriamente due veicoli lì parcheggiati. Una Fiat 500 bianca e una Opel Corsa grigia.
Quattro mesi dopo, a febbraio 2019, il proprietario di una delle macchine danneggiate porta il Comune dinanzi al Giudice di pace “per sentirlo condannare al risarcimento dei danni subiti a seguito del sinistro, a suo dire, a causa della caduta, sulla propria autovettura, di un palo della pubblica illuminazione situato in via Spinelli in prossimità del civico n. 16 e quantificati in € 1.200,00, oltre interessi, svalutazione, spese e competenze di giudizio”.
Da corso Vittorio Emanuele, però, decidono di non stare a guardare e di opporsi, convinti che non era “provato il rapporto sostanziale dedotto in citazione ed essendo la quantificazione avversa fondata su documentazione formata fuori dal contradditorio”. Coinvolgendo anche la ICITEC.NET S.R.L., società affidataria pro tempore del servizio di manutenzione degli impianti di pubblica illuminazione.
Si sono sbagliati.
Il Giudice, infatti, ad aprile, ha condannato l’Ente “al risarcimento del danno liquidato, a favore dell’attore generalizzato, in € 1.008,02, con refusione delle spese di lite quantificate in € 1.205,00 (oltre esborsi per € 130,00, spese generali al 15 per cento e oneri fiscali come per legge) e con riconoscimento delle somme al procuratore costituito dichiaratosi anticipatario, condannandolo anche al pagamento delle spese legali a favore della Società terza chiamata in causa, nella misura di € 1.205,00 oltre spese generali e oneri fiscali come per legge”.
Tradotto, quindi, Palazzo Gentile dovrà pagare una somma complessiva oltre 3.500 euro per l’accaduto, tra avvocato della parte lesa, parte lesa e società chiamata in causa.
Non è tutto, perché la determina dirigenziale specifica anche un altro aspetto, non meno grave e si chiama assenza di copertura assicurativa. “La diretta incidenza sulla contabilità di questo ente per siffatta procedura giudiziaria va riferita ad un periodo (29.10.2018) fuori copertura assicurativa, essendo cessata in data 31/12/2009 la polizza sottoscritta dal dirigente servizi Finanziari con la Zurich Insurance Company S.A. e non essendone stata successivamente stipulata altra fino alla suddetta data”.