Sono di un nostro concittadino che si chiama NICOLA CIOCIA. La società neroverde tutta, a partire dal patron Silvano Intini, lo ringrazia calorosamente.
“Suona strano parlare di esultanza, di gioia, di applausi in un tempo in cui gli affetti sono spezzati, gli abbracci sono negati, gli incontri ridotti o eliminati. Siamo ormai stanchi e sgomenti dopo un anno condizionato dalla pandemia e segnato da ferite aperte e cuori in subbuglio. Tuttavia l’incertezza del presente non deve fermarci ed impedirci di cercare spiragli di luce, di stringerci attorno ad idee positive e progetti lungimiranti per contrastare il buio del momento.
Uno di questi progetti si sta vivendo e realizzando nella nostra città grazie alle leoncelle della “Polisportiva five” calcio a 5 femminile e al suo presidente Silvano Intini. Le ragazze, allenate da mister Pannarale, hanno costruito con grinta e determinazione un gruppo forte e coeso che disputa le partite nel silente centro polifunzionale “Paolo Borsellino”. Un progetto nato nell’incertezza e nella perplessità dei tifosi bitontini, tradizionalisti al solo calcio maschile e a 11; ma il tempo ha dato ragione a coloro che vi hanno creduto e che sono stati sostenuti da un movimento internazionale che è arrivato dapprima a disputare da protagonista il mondiale francese nel 2019 e poi ha visto introdurre la parola “professionismo” nel mondo del calcio femminile.
Un progetto paragonabile a un “figlio” nato in un momento difficile ma sorretto da un papà sempre vicino al suo piccolo e orgoglioso della sua creatura. Papà Silvano, sempre presente, sempre ambizioso, sempre sostenuto dalla dirigenza neroverde. Un papà-presidente lungimirante che mi ricorda i racconti del mio caro nonno, quando parlava di Corrado Ferlaino, presidente del Napoli calcio, che ambiziosamente nel 1987 vinse da outsider quello scudetto che ancora oggi profuma d’impresa; così Silvano da outsider può portare la squadra in serie A1 con un’impresa che sarà sempre ricordata a Bitonto. Come Ferlaino, nelle tante difficoltà, si coccolava gioielli puri latini come Careca e Maradona, così Intini crede in Moreira, Azevedo e Fontela, ragazze con la voglia di battere ogni record, professioniste esemplari. Un po’ di Sudamerica, un po’ di joga bonito sano che portano divertimento, allegria e sorrisi a tutti noi. Quel joga bonito che fa ritornare alla mente il famoso mondiale americano del 1994, vinto con le giocate di campioni del calibro di Bebeto, Leonardo, Cafu. Una squadra alquanto spaziale che riportò a suon di goal il mondiale in Brasile (a suon di goal come la stagione sportiva che si sta chiudendo, con gli attuali 169 goal fatti e appena 18 subiti), una squadra citata in una famosa canzone degli anni 90 dal gruppo degli 883: “Se non hai difesa, gli altri segnano e poi vincono… che spettacolo quando giochiamo noi… cosa importa chi vincerà perché alla fine lo squadrone siamo noi”.