Ieri sera, poco dopo le 20.15, dalla profonda Calabria si è sentito riecheggiare forte un urlo. Per di più, inconfondibile. Era quello delle leoncelle, che dopo il ko di domenica, hanno subito ripreso la retta via. Quella che conduce dritti dritti verso la massima serie del futsal femminile. Urlo anche sia liberatorio, dopo lo stress e le preoccupazioni affiorate dopo la sconfitta contro il Taranto, sia dimostrativo, perché c’era da mettere subito in chiaro che contro le ioniche è stato soltanto un episodio, legittimo e capitabile durante una stagione lunga e dispendiosa, sia di consapevolezza, in quanto anche (forse) l’ultima salita ripidissima è stata superata alla grande.
Tutto questo andando a vincere su uno dei parquet più difficili del Campionato, quello di Lamezia Terme, domicilio della terza forza in Classifica e che in casa aveva visto vincere le altre soltanto una volta.
I tre punti di ieri – quanto sono importanti, perché si sale a 52, facendo scendere il Molfetta a – 6 e proprio le calabresi a – 12 a cinque partite dalla bandiera a scacchi – hanno il volto e firma precisa.
Quelli del tulipano biondo Nancy Loth, ancora più indomabile del solito e non soltanto per la doppietta messa agli atti e sul tabellino (sono 17 per lei in Stagione) ma per l’ennesima prova di qualità, quantità e muscoli.
Quelli di Gabriella Tardelli, autrice di un paio di interventi salvifici – da vedere e rivedere quello sull’1-0 avversario – e frutto di una classe, agilità e talento che stiamo imparando a conoscere anche nella città dell’olio e del sollievo. D’altronde non si vincono scudetti e si difende la porta della Nazionale soltanto per caso.
Quelli di Isabella Formiglio e Teresa Ghiro, la cui presenza è stata fondamentale, dimostrando di possedere un altissimo senso di professionalità, amore per la maglia, i colori neroverdi e un senso di enorme appartenenza alla famiglia creata dal patron Silvano Intini.
Al “Palasparti”, allora, finisce 4-1, ed è stata ricca di colpi di scena.
La capolista, diversamente da domenica, adotta subito il pressing altissimo per impedire alle padroni di casa di ragionare e di avere troppo la palla tra i piedi, ma passa in svantaggio. Tutta colpa di una punizione beffarda di Erika Lanza, ingannevole persino per Tardelli. Dopo un paio di minuti di assestamento, le leoncelle tirano fuori classe, qualità, artigli e volontà e, con il passare dei minuti, la pressione verso la porta avversaria aumenta.
Dapprima si materializza con troppe occasioni sprecate (due volte Filomena Othmani, e quindi Arte Brueren e Joana Azevedo) e poi si concretizza gonfiando la rete. Con Loth prima e Azevedo poi, con la portoghese che arriva a 20 marcature in appena otto partite disputate. È l’unica calcettista neroverde ad aver segnato ogni qualvolta è scesa in campo. Altro da aggiungere?
Al tè caldo è 2-1 Bitonto.
Nella ripresa, il clichè non muta di una virgola. Sono sempre le leoncelle a fare la partita, a tenere di più palla, a costruire gioco, mentre le lametine agiscono in contropiede.
Anche per questo, allora, le azioni volteggiano da una parte e dall’altra, ma a segnare sono sempre le ragazze di mister Michele Pannarale con Brenda Moreira (42 i centri per lei, tanti quanti l’anno scorso prima che il Covid bloccasse tutto, e significa 84 nelle ultime 34 partite disputate) e quindi Nancy Loth, la cui doppietta significa tramonto della contesa.
La Polisportiva è tornata, ammesso che se ne fosse mai andata.
Sono 152 le reti segnate e 14 quelle subite. In trasferta, inoltre, sono dieci vittorie in altrettante partite.
Messi da parte i recuperi, adesso è ora della volata finale con le ultime cinque tappe.
La prima è già domenica, per la partita numero 21: nella città dell’olio e del sollievo arriverà il Futsal Irpinia.