La celebrazione di Natale, a cui hanno partecipato tutte le autorità civili e militari, è stata anche l’occasione per il sindaco Michele Abbaticchio, per consegnare a Mons. Francesco Cacucci, una targa di riconoscimento per l’impegno profuso nell’arcidiocesi per 21 lunghi anni.
“Con questo ricordo, la città di Bitonto intende ringraziarla, perché ci ha fatto sentire suoi figli, figli di un Vescovo che ha non solo aperto il museo diocesano tra i più grandi del Mezzogiorno, ma che ha dato attenzione particolare alle marginalità, a tutte quelle persone fragili che oggi soffrono ancora di più e ancora più in silenzio di prima, ma che si sentono vicine alla Chiesa e alle sue parole. Speriamo di vederla al più presto, perché per noi sarà sempre il nostro vescovo”.
Commosso e grato Mons. Francesco Cacucci, che si è detto bitontino anche lui, in virtù della cittadinanza onoraria ricevuta già nel 2006.
“È importante che il vescovo per primo, quando vive un momento di passaggio, attui quanto detto da Gesù nel Vangelo: “Quando avete fatto tutto quello che dovevate fare, dite ‘siamo servi inutili’” – sono state le parole di Cacucci -. È facile dirlo, ma bisogna attuarlo nella vita. Io vi sono molto grato, perché ho avvertito da sempre il vostro affetto, e sono grato per la comunione che si è creata nella nostra unica diocesi”.
Parole colme di affetto sono state espresse anche da don Ciccio Acquafredda, che ha ricordato quanto il vescovo abbia fatto per la nostra città in questi anni.
“Grazie alla sua attenta osservazione dei problemi di Bitonto, è stato veramente per noi, come cittadini ma soprattutto come fedeli, presente in mezzo a noi, soprattutto nei momenti più importanti dell’anno liturgico. Certamente il ringraziamento è troppo poco. Io devo ringraziare in modo particolare perché mi hai dato tanta fiducia. I limiti di età li ho raggiunti anch’io prima di lui, ma lui mi ha permesso di continuare”.
Mons. Cacucci lascia dunque l’arcidiocesi, ma non la comunità. Restando a Bari, il vescovo sarà infatti comunque vicino.