Una news, apparsa nei giorni scorsi sulle pagine del quotidiano Repubblica, racconta che più di 500 comuni (e lo stesso sindaco di Bari Antonio Decaro ha preso pe distanze) si sono coalizzati contro l’installazione delle antenne del 5G, la tecnologia di ultima generazione per la telefonia nobile e internet. Una campagna, massiccia e corale, promossa “con la motivazione dei danni per la salute che provocherebbe l’inquinamento elettromagnetico dei nuovi dispositivi dall’Alleanza italiana per lo Stop al 5G, composta da una serie di associazioni ambientaliste e che ha trovato un deciso sostegno anche in Parlamento nella persona di Sara Cunial, deputata del Gruppo Misto”. Già tempo fa, il giorno seguente la scelta del super manager Vittorio Colao a capo della mega task force che avrebbe dovuto indicare le linee guida della rinascita del Paese- che ora attende le indicazioni degli Stati Generali e poi ancora chissà-qualcuno, sempre nel Transatlantico, aveva malignato che la sua nomina era utile “solo per accelerare l’installazione in tutto il territorio della tecnologia 5G”. E, infatti, il piano redatto dal gruppo di geni “propone un’accelerazione dell’impiego della nuova tecnologia, e lo stesso governo Conte, agli Stati Generali, ha dedicato un capitolo alla digitalizzazione del Paese con l’esplicito riferimento alla rete 5G”, scrive Sergio Rizzo sul giornale fondato da Scalfari. E così prosegue: “Colao per risolvere il problema propone l’introduzione di norme per mettere fuorigioco i Comuni dal processo decisionale per superare le inevitabili perplessità costituzionali”. Satis, tuonerebbe Marco Tullio Cicerone. Il quadro è chiaro. C’è una valanga di verdoni che preme dietro quest’altro gigantesco affare e il lucro non va mai a braccetto con la tutela della salute di tutti. Ciononostante, l’eroe che ci deve condurre ad un nuovo Risorgimento- che, al solito, uomini e donne stanno provvedendo ogni giorno a realizzare alzandosi all’alba e finendo di lavorare a notte fonda – non trova di meglio che spingere sulla semina di antenne nelle nostre terre e ipotizza persino l’aggiramento della Costituzione. Insomma, di materiale per levare gli scudi e difendere i più deboli (che saremmo tutti quanti noi) ce ne sarebbe. E, in un Paese normale, così dovrebbe essere. Ma non sarà, vedrete…