da LEGA SALVINI PREMIER BITONTO riceviamo e volentieri pubblichiamo
Abbiamo le idee chiarissime, forse Italia in Comune fa orecchie da mercanti.
Ci fa piacere, poi, constatare che un solo partito risponda per conto di tutta l’amministrazione a cui abbiamo dato suggerimenti, senza muovere particolari accuse.
Ma andiamo con ordine. Se Italia in Comune ha “dovizia di provvedimenti già posti in essere” per la movida bitontina che li renda noti. Al momento abbiamo visto soltanto che il ministro Dario Franceschini (che pure non è un leghista!) ha detto che si sta lavorando a livello nazionale per “Una norma che per 6 mesi esenti bar e ristoranti dalla tassa di occupazione del suolo pubblico, saranno misure temporanee e reversibili e si potranno usare per mettere tavolini all’esterno”. Norma che, prima dei tempi, è stata accolta dal sindaco di Bari, Antonio Decaro (che pure condivide le idee politiche del nostro primo cittadino), che ha aumentato del 50 per cento lo spazio pubblico da destinare a sedie, ombrelloni e tavolini di bar e ristoranti che hanno già un’autorizzazione a Bari. Come vedete il buon senso e l’amore per i cittadini non ha colori politici, ma si affida alla necessità di un rilancio dell’intera economia, dei nostri imprenditori in seria difficoltà. “SOS Movida in Sicurezza” aveva proprio, chiesto un piano per sistemare tavoli all’esterno anche sacrificando, parzialmente e in maniera concordata, la viabilità delle strade interessate. A Bari, inoltre, si aggiungono oltre al provvedimento illustrato anche i contributi da 1.500 euro fondo perduto per i commercianti, sgravi allo studio per Tosap e Tari per il periodo di chiusura delle attività a causa dell’emergenza Coronavirus. Proprio in merito alle tasse sopracitate in “SOS Movida in Sicurezza” avevamo proposto proprio la sospensione fino ad ottobre (eventualmente prorogabili) di tutti i tributi di competenza comunale.
Se pensiamo che proprio – come sottolinea Italia in Comune – “la movida di Abbaticchio” (dell’uomo che si è trovato al posto giusto, al momento giusto… se non fosse stato per l’impegno degli imprenditori avreste scritto “movida di”?) si estende soprattutto nel centro storico e nei pressi di piazze principali della città, l’intento della proposta “SOS Movida in Sicurezza”, è proprio quello di incrementare e dare maggiori possibilità agli esercenti di quelle zone.
Perché usare (e citiamo) con fini “miserabili” il nostro comunicato del giorno precedente che, invece, era una critica all’utilizzo inappropriato dei nostri agenti della Polizia Locale come transenne umane per far passare pullman dalle aree transennate di via Repubblica e via Matteotti? Perché fraintendere la nostra critica all’orario “ballerino” e non comunicato ai cittadini? Perché fraintendere che l’interesse era rivolto al grido di aiuto lanciato dai commercianti che in questa “fase due” vogliono lavorare? Perché fraintendere il nostro invito ad effettuare prima degli incontri programmatici e poi a prendere decisioni che potrebbero rivelarsi fallimentari non solo per i commercianti, ma anche per gli ingorghi stradali (visti anche i tanti lavori in corso)? Avevamo infatti proposto, già in precedenza, che si potrebbe concordare con i commercianti stessi un alternarsi di chiusure stradali, proprio per andare incontro a tutti: all’esigenza di una città più perdonale e a quelle di un bisogno primario: lavorare.
Proprio a tal proposito, inoltre, attendiamo di comprendere ed avere risposte su come si vorrà sostenere anche il commercio ambulante del mercato settimanale, di cui avevamo fatto menzione.
Siamo felici che Italia in Comune si sta “battendo” per lo sviluppo e il rilancio della città, ma avere voglia di rilanciare un paese lo si fa con tre cose fondamentali: la condivisione delle idee, fondi e aiuti fiscali. I cittadini attenderanno con ansia i fatti, le parole se le porta il vento.