Era il 3 marzo scorso. Le luci del “Pala Borsellino” illuminano una sera che si rivelerà folle, da cardiopalma. Sembra passata un’eternità da quella partita che regalava al Futsal Bitonto il primato in classifica con sorpasso in vetta all’Itria, sconfitta a tavolino contro l’Aradeo.
Il ricordo però è vivo nei neroverdi, perché quella pazza rimonta da 2-3 a 4-3 negli ultimi 70 secondi di gioco potrebbe aver spianato la strada della promozione in Serie B. Da quel giorno, non si è tornati più in campo. L’emergenza Coronavirus ha fermato il mondo ed anche lo sport. Ora si attende soltanto di conoscere l’esito della stagione (al termine mancano quattro gare, ndr), con le decisioni da parte del Comitato Regionale della LND. La società neroverde resta alla finestra, in attesa di capire il proprio destino e nella speranza che vengano riconosciuti sforzi e meriti dimostrati sul campo. Lo sostiene il direttore generale del sodalizio di calcio a 5 maschile cittadino, Francesco Mancazzo, che anzi propone una novità per il futuro del futsal di Serie B.
«È stato un campionato di Serie C1 durissimo, che ci ha visto finora prevalere, le prime tre in classifica si sono rese protagoniste di una cavalcata impressionate – ha analizzato Mancazzo –. Considero anche il Futsal Barletta, seppur distaccato, perché ad ogni modo Bitonto, Itria e Barletta hanno disputato un campionato a parte. Per questo credo vadano premiate. A tal riguardo ho una idea di una Serie B quasi regionale che consenta di abbattere i costi, specie quelli per le trasferte, e che reputo fattibile visto il numero di squadre presenti, andando ad attingere coi ripescaggi dalla Serie C1, e che interesserebbe anche compagini solide come Itria e Futsal Barletta. Significherebbe confrontarsi a stretto giro con realtà a noi vicine e programmare economicamente una stagione con una certa serenità di base».
Inevitabili, con lo stop forzato, le conseguenze economiche per lo sport. Ecco la ricetta per ripartire a livello locale.
«Qui al centro sud è soprattutto una emergenza economica più che sanitaria, visto che siamo riusciti finora a contenere il contagio, ma i risvolti economici di questa cristi stanno portando già a molte ripercussioni negative, con inevitabili conseguenze sul futuro dello sport nazionale, regionale e locale – ha osservato –. La notizia dell’incendio al Palazzetto dello sport del “Maria Cristina” ci fa ricordare che una crescita del nostro sport e di altri sport che si giocano al chiuso passa da una casa fatta bene per fare bene, che ci consenta di crescere da un punto di vista organizzativo, programmare seriamente per dare fiducia e far avvicinare gente ed investimenti verso lo sport. Dobbiamo pensare alle società sportive come fossero aziende, è una mia convinzione da anni, e per farlo bisogna avere in primis una casa per organizzare al meglio il lavoro nel lungo termine. Per questo come Futsal Bitonto siamo disponibili ad un serio, proficuo e serrato confronto con le altre società sportive bitontine di discipline da praticare al chiuso affinché si possano individuare le giuste migliorie e le strade da percorrere per recuperare e rilanciare una struttura comune».