Manifestano ancora, davanti all’ingresso della propria azienda, i lavoratori della Olisistem Start, il call center tra Bitonto e Modugno, in cui sono impiegati circa 440 operatori, tra cui non pochi sono i bitontini. Un primo presidio era stato organizzato all’inizio di luglio, dopo che la società e la sua sede modugnese sono state oggetto della disdetta unilaterale e irrevocabile, dopo otto anni, del contratto commerciale, da parte del principale committente, la società del settore energetico Sorgenia s.p.a., che ha deciso di spostare l’attività in un’altra sede, a Molfetta, alla Network Contacts s.r.l.
L’azienda, riassumiamo, aveva fatto sapere di non avere l’intenzione di procedere con licenziamenti, rispettando la clausola di salvaguardia vigente in materia di appalti, che consentirebbe ai lavoratori di essere trasferiti nella sede molfettese per continuare a lavorare, Ma i lavoratori continuano a manifestare il proprio scetticismo, per la distanza (molti vengono dal sud barese e lo spostamento a Molfetta aumenterebbe i costi quotidiani di spostamento, a parità di stipendio), sia per probabili problemi di esubero nell’azienda molfettese.
Mentre il consigliere regionale Domenico Damascelli (Forza Italia) si è fatto promotore di un tavolo regionale tra le parti, convocato domani, e ha indirizzato un’interrogazione urgente all’assessore regionale allo Sviluppo Economico Cosimo Borracino, per chiedere quali sono le iniziative messe in campo per scongiurare un’altra emorragia di posti di lavoro, in un territorio già ampiamente segnato, i dipendenti tornano a far sentire la propria voce al grido di «Sorgenia resta con noi».
«Siamo fiduciosi che dopo questi interventi in Regione qualcosa possa cambiare» dice un dipendente, preoccupato perché «questa sede e i posti di lavoro che garantisce, senza Sorgenia, non sono in sicurezza perché è una dei nostri primi clienti. Ci sono molte persone che non riuscirebbero a raggiungere la nuova sede scelta da Sorgenia. Andare a Molfetta implica un’aggiunta di chilometraggio e, dunque, di costi, che sarebbe insostenibile, specialmente per chi lavora part-time».