Parla
francese la Giovinazzo – Bari, quarta tappa del giro d’Italia 2014.
Sul
traguardo di corso Vittorio Emanuele, infatti, trionfa Nacer Bouhanni, 23enne
transalpino della Fdj.Fr che, nonostante un problema meccanico a 13 km dalla
fine, nella volata ristretta ha avuto la meglio sull’azzurro Giacomo Nizzolo e
sull’olandese Tom Veelers. La maglia rosa resta sulle spalle dell’australiano
Michael Matthews, davanti ad Alessandro Petacchi.
Manto
stradale non idoneo? Ma
la tappa di ieri, però, la prima in Italia di questa edizione della corsa rosa
partita dall’Irlanda, più che per il successo di un transalpino, sarà ricordata
per le polemiche scatenate sul manto stradale del capoluogo pugliese. Secondo
gli organizzatori e alcuni inviati della Rai, infatti, la strade di Bari
avrebbero il manto drenante, e quindi scivoloso in caso di pioggia. E
pericoloso per i ciclisti, come dimostrerebbero sia le forature (davvero tante
ieri) e la caduta di massa a poco più di 1 km dal traguardo. L’assessore
comunale allo Sport, Elio Sannicandro, ha rigettato subito le accuse ricordando
come in città, per legge, non si possa usare asfalto drenante, e ha
sottolineato che il problema sta nel fatto che a Bari, in caso di pioggia
leggera accompagnata a vento, si formi un po’ di patina sabbiosa sulle strade
rendendole scivolose. E, purtroppo, il destino ha voluto che iniziasse a
piovigginare a un passo dal traguardo.
Ad
alimentare indirettamente le polemiche ci hanno pensato anche i corridori, che
hanno deciso di azzerare il tempo dopo il penultimo giro (erano in programma 8
giri del circuito cittadino) e di annullare i consueti abbuoni di tappa.
Tappa
“facile”. Dal
punto di vista tecnico, a parte il maltempo e l’asfalto, la tappa non è stata
un ostacolo insormontabile, come era nelle previsioni. Troppo agevole e corta
(112 km, di cui oltre 70 soltanto a Bari) per poterlo essere. Fin dalla
partenza da Giovinazzo (da dove non è partito il favorito della vigilia Marcel
Kittel, bloccato da un forte attacco febbrile), infatti, il gruppo è sempre
stato compatto, guidato per lunghi tratti dai gregari della maglia rosa, e ha
avuto un ritmo sempre sostenuto. La tappa si ravviva negli ultimi chilometri, a
causa anche di alcune cadute. E l’ultima, a poco più di un chilometro dal
traguardo, ha praticamente spezzato il gruppo in più tronconi, “rovinando” la
volatona finale. Sul traguardo di corso Vittorio Emanuele, dinanzi a Palazzo di
Città, è stato un gioco da ragazzi per il francese Bouhanni imporsi con le
braccia alzate e centrare il 25° successo da professionista, ma al primo
trionfo in una grande corsa a tappe. Il corridore della Française des Jeux ora
è anche il leader della classifica a punti (maglia rossa) dopo l’abbandono di
Kittel. Il Giro prosegue oggi con la quinta tappa:
203 chilometri da Taranto a Viggiano (Basilicata) per il primo arrivo in salita
di questa 97° esima edizione.
La
gioia di Bouhanni, la soddisfazione di Matthew. «La
giornata è stata molto nervosa a causa del maltempo – ha sottolineato il
vincitore della tappa dopo il traguardo – e la foratura mi è costata
parecchie energie. Devo ringraziare la mia squadra, la Française des Jeux, che
mi ha consentito di partecipare comunque allo sprint riportandomi davanti al
gruppo».
Contento anche il leader della classifica generale,
che ha rinunciato allo sprint pensando alla maglia rosa. «Visto il maltempo,
l’obiettivo principale era che nessuno si facesse male e ci siamo riusciti – ha
sottolineato l’olandese – e perciò penso che siamo tutti soddisfatti. Ora
pensiamo a domani (oggi), perché sarà una tappa difficile per me, ma farò di
tutto per restare un altro giorno in rosa».