Ma i
troppi gol fanno bene al calcio?
Al
Bitonto sicuramente sì e che, dopo la partita di tennis e le sette
reti rifilate domenica scorsa ai ragazzetti del Trani, per la seconda
partita di fila imita Andy Murray, Novan Djokovic e Rafael Nadal
sommergendo di gol, ben sei, il malcapitato Gallipoli sul neutro (e
pure a porte chiuse) di Sogliano.
Tutti
squilli, quelli arrivanti dal Salento, che lanciano un chiaro
messaggio: i leoni neroverdi, guidati in panchina dal maniacale
sergente Pasquale De Candia e in campo dal talento intramontabile di Pietro Zotti, in testa non ci sono mica per caso e vogliono
rimanerci, a suon di gol, numeri e record.
Solo
per citarne qualcuno: porta imbattuta da oltre 760′ (quanti sono? Più
di otto partite). Unica squadra a non avere mai subito gol in
trasferta, e dove ha raccolto 13 punti su 15. Unica squadra ad aver
vinto sempre senza subire reti.
Miglior
attacco del Campionato, con 22 reti messe a segno. Miglior difesa,
con sole 3 incassate, tutte in una sola partita.
Fanno,
complessivamente, 22 punti dopo nove partite. A tenere il passo dei
neroverdi c’è soltanto la neopromossa Cerignola, perché l’Altamura
è a -3, il Casarano a -4, il Barletta a -7.
Alzi
la mano chi se lo aspettava dopo le prime nove partite della serie A
del calcio pugliese.
E la
partita di ieri come è stata? Non serve mica Nostradamus per capirlo
quando il punteggio recita 0-6.
Anche
contro il Gallipoli, compagine sicuramente non materasso (i
giallorossi hanno fermato Altamura e Cerignola e battuto il Vieste),
il Bitonto ha mostrato tutte le sue doti peculiari mostrate nei primi
due mesi di stagione, migliorando in modo monstre la percentuale di
reti sottoporta: 13 gol nelle ultime due partite, quando erano state
appena nove nelle prime sette uscite.
Dal
Salento, però, arriva anche un’ennesima conferma che il mercato
portato avanti da Franco Sgrona non ha collezionato figurine, ma
giocatori che hanno garantito enorme qualità. Zotti, ieri, ne ha
fatti altri tre. Albrizio ha messo ancora la sua firma. Manzari è la
solita conferma. E poi c’è Turitto. Cantatore. Capriati. E verrà
anche il momento della gloria per chi adesso siede in panchina,
perché per continuare a sognare c’è bisogno di tutti.
La
partita. La
formazione del Bitonto non cambia di una virgola rispetto a quella
classica, anche perché De Santis rientra dalla squalifica. Longo;
Campanella, Cantatore, Elia; Turitto, De Santis, Capriati, Bonasia;
Zotti; Manzari, Albrizio.
Il
primo sussulto del match arriva al 13′, ma De Giorgi trova sulla sua
strada un monumentale Longo, ottimo nell’uscirgli contro salvando il
risultato.
Scampato
il pericolo, i neroverdi cominciano a fare i neroverdi e per il
Gallipoli sono dolori. Al 22′ arriva la prima rete e porta la firma
di Manzari, bravo e fortunato sulla respinta di Passaseo. Che ancora
non sa che passerà un pomeriggio da incubo.
Quattro
minuti dopo arriva il raddoppio. Confettino su punizione dal limite
confezionato da Pietro Zotti, che lascia di sasso l’estremo difensore
di casa. Nel primo tempo c’è anche spazio per la firma di Albrizio,
che deve solo appoggiare una palla messagli sul piede da Bonasia.
Per
l’ex attaccante del Trani è il quinto gol nelle ultime cinque
partite.
Nella
ripresa arrivano altre tre reti. Zotti, che supera Passaseo con un
pallonetto da fantascienza dal limite dell’area.
Ancora
Zotti, imbeccato da Albrizio, fa tripletta, si porta il pallone a
casa e sale a quota sette in Campionato.
Sette
come le reti di Manzari, che conclude la goleada di giornata con una
punizione dal limite. È la sua doppietta personale nel giorno del
suo compleanno.
Zotti-Manzari-Albrizio:
19 gol in tre sui 22 totali del Bitonto…
Domenica
altro giro, altra battaglia. Al “Città degli Ulivi” arriva ilNoicattaro, 12 punti nelle ultime cinque partite, e che sembra
lontano parente di quello battuto in Coppa Italia con un doppio 4-1.
Guai se il campo di via Megra non sarà una bolgia.