A Otranto, ieri pomeriggio, sono stati due i protagonisti della partita.
Il primo attore principale è la capolista, il Bitonto. Che torna con una clamorosa sconfitta – la terza in Campionato, sempre in trasferta – e la prima per rimonta subita – per tante sue responsabilità. Controlla il gioco, seppur senza mai offendere in modo particolare, per tutto il primo tempo. A principio di ripresa passa in vantaggio con il primo acuto del neo arrivato Gigi Rana, subito schierato titolare da Girolamo Zinfollino (a proposito di facce nuove, nelle ultime ore la società neroverde ha annunciato l’acquisto di Antonio Caprioli, forte centrocampista classe 1992, che arriva dall’Omnia), poi distrugge tutto sia con Fabio Moscelli, ancora volta espulso in questa stagione, e quindi a fine partita, facendosi prima raggiungere e poi superare a una manciata di minuti dal fischio finale.
Torniamo, però, al primo sigillo dell’ex attaccante di Bari, Altamura e Barletta, perché fa entrare in campo il secondo attore del match. Uno dei due assistenti del direttore di gara che, fortemente convinto dell’esultanza di Nicola De Santis arrampicandosi sulla ringhiera, induce l’arbitro a mandarlo anticipatamente sotto la doccia. Un errore evidente, anche perché le immagini lo smentiscono senza se e senza ma. E che ha lasciato il Bitonto in dieci per quasi 40′ di partita, e poi in nove per il rosso di Moscelli, sbattuto fuori per proteste. E svista che molto probabilmente indurrà la società del patron Francesco Paolo Noviello a fare ricorso in Federazione.
E per una squadra già priva di Modesto e Bonasia per guai fisici, trovarsi in nove è complicato. E poi ci sono comunque da fare i complimenti all’Otranto per averci creduto fino alla fine, e la sorte lo ha premiato. Al 79′ con Caroppo che ha battuto Addario su calcio di rigore, e all’87’ con Palazzo di testa.
Ci sono i numeri, anche. Quelli che dimostrano come il Bitonto sia un tantino capriccioso in trasferta. Su 26 punti racimolati in Campionato, soltanto sette sono arrivati lontano da casa, di cui uno soltanto tra Fasano, Novoli e Otranto.
Due soli gli acuti (Molfetta e Galatina), un pareggio (Novoli), e tre sconfitte (Avetrana, Fasano e Otranto).
Invertire questa rotta – più che brutta è fastidiosa – non sarebbe peccato mortale.
Di positivo c’è che la vetta della serie A pugliese è sempre mantenuta, ma adesso a comandare c’è un mucchio selvaggio composto anche dalla sorprendente Avetrana, Gallipoli e Casarano.
Quest’ultimo arriverà domenica nella città dell’olio e del sollievo per il big match del 14esimo turno, penultima di andata.
Il match si presenta affascinante, con la corazzata leccese che ha la miglior difesa del lotto – appena cinque goal subiti – ed è reduce da tre vittorie consecutive.