Manzari nel primo tempo, sfruttando in modo letale un regalo di Anglani.
Albrizio nella ripresa, con una sforbiciata imparabile da fuori area.
Il
Bitonto sfata il tabù Bisceglie (mai battuto negli ultimi tre anni,
tra Campionato e Coppa Italia) con il più classico dei risultati, 2-0, ma
soprattutto con una partita a tutta birra e personalità.
Certo,
la creatura di mister Pasquale De Candia non gioca un calcio
scintillante, ma con il pallone dimostra di saperci fare. Il
portierino, Longo – anche ieri in realtà poco impegnato – fa
bene quando chiamato in causa. La difesa a tre è un muro che non
presenta crepe e concede briciole agli avversari. Il centrocampo è
un mix di satanassi indiavolati sulle fasce (ieri Turitto e Bonasia),
di qualità (De Santis) associata a quantità e rottura (Capriati,
classe ’97). Anche l’attacco è un insieme di tanti ingredienti:
forza fisica di Albrizio, furbizia e sagacia di Manzari, classe ed
esperienza di Zotti.
Il
risultato è uno solo, e fa sorridere. L’Us Bitonto di questo inizio
stagione è una squadra che sa cosa deve fare, quello che serve, e
come comportarsi. E lo fa di conseguenza. Soprattutto con quel
cinismo che concede poco agli avversari. Però l’ingranaggio è solo
all’inizio, e va perfezionato affinché possa durare fino ad aprile.
Nel
frattempo, Modesto e compagni si godono i numeri: tre vittorie in
cinque partite, 10 punti racimolati nelle ultime quattro gare, zero
gol subiti contro Novoli, Molfetta, Otranto e Bisceglie, Longo
imbattuto da oltre 370′, pienissima zona playoff.
La
partita. De
Candia cambia ancora, per l’ottava volta su otto: Longo; Campanella,
Cantatore, Elia; Turitto, De Santis, Capriati, Bonasia; Zotti;
Manzari, Albrizio.
L’inizio
di match non è fosforescente (aggettivo non casuale, vista la divisa
indossata ieri dai neroverdi), perché il Bitonto ha bisogno di tempo
per mettersi in moto.
E
dopo tre sussulti (due di Turitto e uno di Albrizio), trova il
vantaggio a metà frazione con il “condor” Gennaro Manzari,
rapace a sfruttare un goffo errore di Anglani in disimpegno e a
battere Lollo. Terzo gol in campionato per l’ex attaccante di Trani e
Locorotondo, il sesto stagionale.
Poi
più nulla, se non qualche timido tentativo biscegliese, dove spicca
la qualità a centrocampo dell’ex Sangirardi.
Dopo
il tè caldo, è subito Manzari a tentare il raddoppio, ma la sua
conclusione finisce sui cartelloni pubblicitari. Qualche minuto dopo,
invece, nessuno è lesto a insaccare un cioccolatino – uno dei
tanti – sfornato dalla pasticceria di Pietro Zotti.
Al
12′, invece, Moscelli alza un po’ troppo il gomito e a farne le spese
è Cantatore. Tutto sotto gli occhi del guardalinee, e per l’ex
attaccante di Altamura, Molfetta e Barletta il rosso è inevitabile.
Bisceglie
in 10, e Bitonto che gioca in scioltezza e chiude i conti al minuto
27. Gran sforbiciata da fuori di Albrizio, che con una sassata non
lascia scampo all’estremo difensore nerazzurro. Primo acuto
stagionale per il giovane attaccante neroverde, che però fallisce il
tris pochi giri di orologio più tardi calciando addosso a Lollo in
uscita disperata.
Longo,
invece, si guadagna lo stipendio di giornata respingendo di piede una
conclusione da fuori di Caprioli. Il 40enne Roselli, invece, è da
mettere dietro la lavagna perchè si fa cacciare per una gomitata
rifilata a un avversario.
Non
va a rovinare, però, l’esultanza sotto una tribuna anche ieri piena
come un uovo al fischio finale del signor Lopez di Bari.
Prossima
tappa si chiama Avetrana, 5 punti in classifica e prima avventura
nella serie A del calcio pugliese. Guai a rilassarsi.
Le
pagelle. Longo
sv; Campanella 6, Cantatore, 6,5; Elia
7,5 (il giovanissimo Ezio, classe ’98 e prodotto bitontino, ha dalle sue
parti uno sconosciuto di nome Moscelli ma lo annulla senza
complimenti. Sicuro in fase difensiva, con personalità in quella
offensiva); Turitto 6, De Santis 5,5, Capriati 6,5, Bonasia 6
(Modesto sv); Zotti 7; Manzari 6,5 (Roselli 4,5), Albrizio 6,5
(Terrone sv).