Obiettivo
raggiunto.
Missione
compiuta. L’Us Bitonto, dopo una stagione tribolatissima e piena di
alti e bassi (anzi, a dire la verità, più bassi che alti) è
riuscito comunque a portare a casa quello che voleva. E che doveva:
la permanenza in Eccellenza, la serie A pugliese.
E
ieri, dopo l’ultima fatica e vittoria – un rotondo 5-2 contro il
già condannato Ascoli Satriano – è scoppiata la festa negli
spogliatoi del “Città degli Ulivi”.
Il
primo a sorridere è Muzio Di Venere, il mister del Triplete,
artefice principale della salvezza, e autore di un altro miracolo
sportivo.
Già,
perché l’uomo di Carbonara ha preso la squadra in corsa alla
5°giornata con 3 punti in classifica e il fallimento della gestione
Onofrio Fino e l’ha condotta fino a 34. Forse non tanti vista la
caratura della squadra, ma sufficienti per restare in vita.
«Potevamo
salvarci prima – afferma a
fine partita – ma una serie di vicende travagliate ci
hanno fatto aspettare sino all’ultima giornata. Il rammarico è che
la classifica non rende giustizia a una squadra che meritava molti
più punti di quelli che ha conquistato, però i giocatori hanno dato
sempre tutto. Non è facile fare calcio in questo modo, perché in
alcuni frangenti non devi solo essere allenatore ma anche altro.
Ringrazio i tifosi, che ci sono stati sempre vicini e tutta la
dirigenza per il grande supporto che mi ha dato. Il futuro? Io
attendo la società, ma è chiaro che l’anno prossimo si deve
ripartire in modo diverso e con una certa programmazione».
Dà
invece voto 9 alla squadra il patron Francesco Paolo Noviello. «Un
punteggio alto – dice – perché non dobbiamo dimenticarci
che siamo una matricola e da dove veniamo. Volevamo e dovevamo
salvarci e così è stato. Il futuro? Io so cosa devo fare per il
Bitonto, vorrei capire cosa vogliono fare gli altri. Se qualcuno si
vuole affacciare, ha un progetto serio e sarà in grado di fare
meglio di me, è il benvenuto».
Il
discorso, allora, è sempre lo stesso: porte aperte a chiunque voglia
il bene dell’Us Bitonto, abbia intenzioni serie, programmi ambiziosi
e sia disposto a rilevare il titolo a una certa cifra.
«E’
stata una stagione di alti e bassi – festeggia il direttore
sportivo Francesco Morgese – ma non abbiamo mai pensato che la
salvezza diretta potesse sfuggirci. Ora ricarichiamo le batterie per
un paio di settimane e poi inizieremo a pensare alla prossima
stagione dove, se abbiamo le possibilità, vogliamo fare un
campionato importante».
L’analisi. Doveva
andare tutto liscio, e così è stato, anche se i brividi non sono
mancati per lo svantaggio iniziale. La differenza di qualità, però,
a lungo andare si è fatta vedere e non è un caso che a decidere
siano stati gli uomini più rappresentativi e tecnici dei neroverdi:Roselli, Terrone, Modesto, Sangirardi e Chisena, entrambi al primo
acuto stagionale. Cinque reti (al “Città degli Ulivi” non si
vedevano dai tempi di Bitonto-Giovinazzo del 7 aprile 2013, in Prima
categoria) con altrettanti giocatori diversi.
Se
fosse andata sempre così, magari avremmo raccontato un altro
campionato
Le
pagelle.Moschetto 6; Triozzi 6, Naglieri 7, Campanella 7, Martellotta 6;
Sangirardi 6,5, Piperis 6,5, Giallonardo 6 (Caringella 6); Roselli
6,5 (Chisena 6), Modesto 7, Terrone 6.