La stagione dell’Omnia Bitonto neopromossa in Eccellenza e fresca vincitrice del suo campionato di Promozione è terminata da qualche settimana ma già si lavora guardando al futuro. C’è una “prima volta” nella Serie A del calcio pugliese da preparare in maniera precisa ed oculata, per continuare ad essere protagonisti come nelle intenzioni del presidente Francesco Rossiello.
La macchina dirigenziale, dunque, è al lavoro, ed il primo passo fatto è corrisposto con la riconferma alla guida tecnica della squadra di mister Benny Costantino, l’artefice in panchina del doppio salto in due anni dalla Prima Categoria all’Eccellenza.
Nell’Omnia che ha cambiato volto e prospettive negli ultimi tre anni, tra i protagonisti principali vi è senza dubbio il direttore generale Francesco Mancazzo, avvicinatosi alla giovane società nell’estate del 2014 per portare il suo notevole bagaglio di conoscenze ed esperienze. Con Mancazzo abbiamo ripercorso l’ultima stagione e, più in generale, tutto il suo percorso omniano.
«Voto altissimo a questa stagione, un bel 9,5 – ha commentato il direttore generale –, quel mezzo voto in meno per la finale di Coppa Italia persa a Monopoli contro il Fasano, ma per il resto non si poteva chiedere di più, con un campionato dominato dalla prima partita e stravinto».
«Quella dell’Omnia, nell’estate 2014, era una pazzia che mi è piaciuta subito, devo ringraziare in primis Vincenzo Pasculli che mi ha buttato subito in questa avventura, ma anche Antonello Orlino e Leonardo Rubini, amici al di fuori del campo, ma prima di tutto nella vita – ha ricordato Mancazzo –. All’inizio era tutto difficile, l’impostazione della società era diversa, non ambiva a grossi risultati sportivi programmati se non quella di essere sul territorio un serbatoio per i ragazzi bitontini. Poi si è voluto crescere in maniera costante, anno dopo anno. Ed il mio orgoglio è di aver impostato dei ruoli ben definiti, la mia è una figura importante che fa da collante tra la società e la squadra, con tutti i problemi da risolvere e monitorando tutti gli aspetti tecnici ed organizzativi».
«Quando sono arrivato tre anni fa ho trovato un club di gente solo appassionata, che non vedeva scopo di lucro in questa esperienza – ha aggiunto –. La vedeva come un gioco, un sogno. Erano comunque persone fintamente dormienti ma ambiziose, con voglia di arrivare e crescere sempre di più».
Nella rivoluzione Omnia, salita nella massima serie calcistica pugliese, indubbiamente indispensabile è stato l’approdo al vertice della società del patron Francesco Rossiello.
«È una figura determinante, sa di calcio, è competente, difficilmente ho avuto presidenti che stessero sul campo e dessero una presenza così costante, con una continua attenzione alle dinamiche giornaliere del gruppo. Ha riportato il suo saper far imprenditoriale nel calcio e nella realtà Omnia».
L’Eccellenza è tutt’altra realtà e dimensione rispetto ai precedenti campionati, e per l’Omnia sarà la prima volta.
«Sento maggiormente la responsabilità vista la mia esperienza, ognuno di noi è pronto ma è giustamente spaventato – ha analizzato –. Non è un semplice salto, l’Eccellenza è totalmente diversa, è almeno due-tre passi avanti rispetto la Promozione. Cambia tutto, finora sì abbiamo vinto ma non abbiamo fatto nulla, siamo arrivati ad un obiettivo abbordabile con una squadra forte, ma in Eccellenza se ti poni un obiettivo e crei una squadra forte talvolta puoi anche sbagliare. Per questo dobbiamo essere bravi in campo ma soprattutto fuori. Nessuno deve avere alibi, ognuno deve avere il suo ruolo e dare il massimo sin dal primo giorno di ritiro, affrontare l’Eccellenza con il dovuto rispetto per la categoria. Gli obiettivi ed i presupposti però sono sempre quelli di divertirci anche l’anno prossimo».
Quali le novità?
«Parlare di mercato è prematuro, visto che i campionati sono ancora in corso e da Eccellenza e Serie D arriveranno tanti cambiamenti – ha illustrato il diggì –. Per ora c’è la conferma di mister Costantino, parleremo col resto dello staff. Tutti i reparti verranno toccati, svecchieremo la difesa e impreziosiremo ogni settore, valutando con attenzione anche gli “under”. Ci saranno novità tecniche ed organizzative, strutturare ancora meglio il settore sanitario, affiancando un medico che si occupi della gestione settimanale dei tesserati. Da un punto di vista organizzativo e per l’immagine della società dipende molto dalla disponibilità di una propria struttura, il Polisportivo “Nicola Rossiello”, è un perno importante per la nostra crescita societaria. Forse non riusciremo entro settembre, ma ugualmente giocheremo a Bitonto, allenandoci magari fuori nei primi mesi, ma contiamo entro fine anno di entrare nella nuova struttura».
Tra i primi passi con lo sguardo verso la nuova stagione, in ottica Juniores, l’Omnia ha organizzato per sabato pomeriggio 13 maggio, alle 16,30, un raduno selettivo per ragazzi nati nel 2000, presso il campo “Mirko Variato”, a Bari, nei pressi del PalaFlorio, nel quartiere di Japigia.
Tra i protagonisti, nei quadri dirigenziali, anche Vincenzo Pasculli, uno della cosiddetta “vecchia guardia”, che ha visto l’Omnia passare dai campi polverosi delle categorie più basse ad approdare nel top del pallone del tacco d’Italia.
«L’Eccellenza è indubbiamente meravigliosa – ha commentato Pasculli –, nessuno si sarebbe aspettato questo traguardo, è il giusto premio per chi prima, poi e durante ha lottato per raggiungere questo obiettivo sudato. C’è tanta attesa nel vedere il calendario e l’Omnia accoppiata a squadre blasonate. Non è stato facile arrivare dove siamo arrivati, ma negli ultimi tre anni abbiamo fatto qualcosa di davvero importante, c’è stata una rivoluzione totale che non era detto che nell’immediato portasse subito a questi risultati positivi, avremmo potuto anche fallire. Questi successi dipendono non solo da un organico all’altezza ma anche da tutta una serie di ingredienti – struttura societaria, organizzazione, persone – che si intersecano perfettamente tra di loro».
Pasculli, come detto, è tra i fautori dell’ingresso di Mancazzo in società.
«Contattai Mancazzo perché sapevo che a livello di esperienza ci poteva aiutare a fare quel salto di qualità – ha spiegato –. Il suo arrivo non è coinciso immediatamente con quello del presidente Rossiello, giunto in società alcuni mesi dopo, quindi Mancazzo ha sposato il progetto Omnia a prescindere dall’ingresso del neo presidente, portando esperienza, conoscenza, un sostegno importante nel condurre la gestione della società».
«È vero che il progetto Omnia è cambiato, con nuovi giocatori ed un nuovo presidente, ma noi dirigenti siamo sempre gli stessi, con lo stesso entusiasmo di sempre – conclude Pasculli –. Tutti sanno cosa fare, non c’è improvvisazione. La vecchia guardia c’era e c’è. Il cambiamento è nel nostro modo di giocare, è negli avversari e nel loro timore, è nella nostra organizzazione. Mi piace pensare allo sguardo di chi nel passato tornava a casa dopo una sconfitta ed era lì il martedì nuovamente al campo, ed ora invece è sempre lì ma soddisfatto per una vittoria».