Il Bitonto cade, ma non frana a Molfetta. Scatta in avanti, viene raggiunto, spreca una gerla piena zeppa di occasioni e soccombe dinanzi ad una minisuccursale neroverde dello scorso anno. Mister Valeriano Loseto propone Petrarca fra i pali, la coppia di occhiuti baluardi Silletti-Gianfreda, Spinelli in cabina di regia assistito da Clemente e Ungredda, davanti il talento lucente di Taurino alle spalle di Palazzo e Maffei. Il collega Renato Bartoli sceglie Calvanese e Panebianco quali sentinelle di Diame, Manzo signore del centrocampo, Longo a fiammeggiare sulla fascia, la classe fosforescente di Montinaro al servizio di Coratella. Dopo le canoniche fasi di studio, vantaggio ospite: all’8′ assist callido di Maffei per il fantasista tascabile che stoppa e di destro fulmina Diame. Minuto 12: Manzo ci prova dai trenta metri: il cuoio si spegne tra le braccia di Petrarca. Un attimo dopo, Montinaro appena dentro l’area a giro: Petrarca si tuffa e blocca. A tre dalla mezza il destro d’incontro dal limite dell’ex centrocampista non trova il bersaglio grosso. Inzuccata sottomisura di Di Modugno al 32′ sopra la traversa. A dieci dall’intervallo, il pareggio: corner da destra e inzuccata ferale di Panebianco nell’angolino. A due dall’intervallo, Diame in coraggiosa uscita contra Palazzo, piatto chirurgico di Ungredda e prodigio del goalkeeper adriatico.
Primo di recupero: flipper maledetto in area molfettese, l’artiglio di Calvanese fuffa la chance a Taurino.
Al rientro dagli spogliatoi, i leoni continuano ad essere pericolosi, eppure i molfettesi la ribalteranno. Sesto: Maffei per Palazzo che addomestica per Chiaradia: mancino secco e altissimo.
Poco prima del quarto d’ora, il vantaggio molfettese: cross di Stasi da sinistra e Silletti intercetta con la mano. Dal dischetto, il numero 10 fredda Petrarca. Il ruggito dei leoni non è tonante come avrebbe dovuto. Minuto 24: svetta Gianfreda: fuori. Poco prima della mezz’ora, punizione dalla trequarti di Chiaradia, la sfera colpita da Silletti scivola ad un sospiro dal palo. Ancora: palla che spiove dalla bandierina, destro radente ma centrale del centrale nostro: Diame si accartoccia e abbranca in presa. Pochi giri di lancette e Gianfreda incorna: l’estremo difensore di casa blocca. Al 37′, Figliolia arpiona il cuoio in area e sfolgora: traversa frantumata. A sessanta secondi dallo scadere, Tedesco sbatte il cuoio nel sacco dopo la deviazione di Petrarca su pallone sbucato fuori da un criptico acciaccapesta e fa 3-1. Ora, urge ricostruire il morale subito e testa al tremendo Nardò dello storico allenatore bitontino Nicola Ragno.