Dal giornalista Nicola Lavacca riceviamo e volentieri pubblichiamo un ricordo dell’ex attaccante neroverde, Cesare Vitale che gli ha affidato un messaggio augurale per la promozione in C del Bitonto Una sola stagione col Bitonto ma esaltante, straordinaria che ha lasciato una traccia indelebile nella storia del calcio neroverde e nella sua stessa carriera che poi si è dipanata tra serie B e C.
Cesare Vitale, bitontino purosangue (classe ’56) è stato uno dei virgulti più fulgidi del football di casa nostra. Insieme abbiamo fatto le elementari e già da piccolo intravedevo in lui indubbie qualità tecniche e temperamentali. Cresciuto nell’Ambrosiana del presidente factotum Domenico Lisi, ebbe come maestro l’intrepido allenatore-educatore Nicola Rossiello. Aveva appena 16 anni quando esordì nel Bitonto in serie D girone H (campionato ‘72-’73), su quel campo in terra battuta polveroso e tagliagambe del vetusto “Comunale” (oggi stadio “Città degli Ulivi”).
La formazione tipo di allora era: Caputi, Aruanno, Mangialardi, Varvara, De Bellis, Lorusso; Rubini (Nicola, in foto con Cesare, in maglia bianca) De Giglio, Labianca, Licinio (Cellamare), Vitale. Allenatore Sandron (dopo la parentesi iniziale del molfettese Di Gioia). “Cesarino”, come lo chiamavamo affettuosamente, giocava perlopiù da ala e si mise in luce per la sua combattività, la forza agonistica, la velocità, i suoi scatti imprevedibili e l’estro balistico.
Segnò una dozzina di gol, ma uno in particolare fu la classica perla che brilla ancora di luce propria ed è immortalato in una delle tre foto. Era il 5 maggio del ’73: il Bitonto ospitava alla quart’ultima giornata di campionato il forte e blasonato Pescara di Tom Rosati lanciato verso la serie C. Dopo la rete degli adriatici, l’undici neroverde diede fondo a tutte le proprie energie per agguantare il pareggio, importante ai fini della lotta per non retrocedere. La rincorsa generosa di Varvara e compagni venne premiata: al 90’ Cesarino da posizione defilata s’inventò una semirovesciata che mandò la sfera da un palo all’altro battendo il portiere Ventura, fra il tripudio del folto pubblico presente sugli spalti. Una prodezza da incorniciare che spinse il Bitonto verso la salvezza (per un punto si lasciò alle spalle il Gallipoli retrocesso insieme a Poggiardo e Audace Cerignola).
Il vento dell’entusiasmo mise le ali a Cesare Vitale che nella stagione successiva passò alla Reggiana in serie B. Da allora la sua carriera divenne un’autentica cavalcata, contrassegnata da continui squilli di tromba nel ruolo di centravanti. Prese casa a Reggio Emilia, dove vive tuttora, giocando in parecchie squadre del nord e del centro Italia: Massese, Audace San Michele, Padova, Prato, Livorno, Pistoiese, Sassuolo. Conquistò il proscenio nel campionato 1982-1983 di C2 con la maglia del Prato, che allora schierava in porta Fabrizio Lorieri e in mediana Bepi Pillon, promosso in C1.
Fu un’annata portentosa per Cesarino che in 32 gare segnò 23 gol diventando non solo capocannoniere ma anche recordman della C2. Dopo aver appeso le scarpe al chiodo, decise di fare l’allenatore. Sulla panchina granata della Reggiana ha vissuto anche una importante parentesi in serie A (’94-’95). Da lì altre esperienze di spessore con Giorgione, Prato, Brescello e una miriade di squadre. Attualmente è il responsabile tecnico del settore giovanile della Falkgalileo di Reggio, una delle società più in vista dell’Emilia Romagna.
Cesare Vitale, che di tanto in tanto torna qui da noi per stare con la sua adorata mamma Serafina e i suoi familiari, porta sempre nel cuore il Bitonto seguendone passo dopo passo ogni momento agonistico. Per questo ha voluto affidarmi il suo messaggio di augurio per il traguardo raggiunto: “Voglio complimentarmi con il presidente Francesco Rossiello, lo staff tecnico e i calciatori per la storica promozione nel calcio professionistico. Un plauso particolare va al centravanti Cosimo Patierno, bitontino doc, che in queste due annate di serie D ha segnato tantissimi gol importanti, anche per il salto di categoria. La serie C la conosco bene ed è sicuramente impegnativa, ma l’entusiasmo dei tifosi e la competenza, l’organizzazione che questa società ha dimostrato di avere sono una garanzia. L’apice di un sogno che ora deve coinvolgere l’intera città. Quando ritornerò in Puglia non mancherò di essere in tribuna a tifare per i neroverdi. A tutti un grande in bocca al lupo per il futuro”.
Cesare Vitale