Tanta voglia di stupire. Di essere protagonisti. E, magari, dimostrare quella maturità coltivata negli anni precedenti.
Se la compagine maschile della Polisportiva Five Bitonto è già al quarto turno di Campionato, domani toccherà alla compagine femminile fare l’esordio ufficiale, mettendo da parte le amichevoli disputate nelle ultime settimane.
Anche per le ragazze ci sarà da affrontare il Campionato regionale di Serie C, con la conferma del girone unico composto da 14 squadre, per un totale di 26 giornate vivere tutto d’un fiato.
L’esordio per le neroverdi sarà davanti al pubblico amico del Centro polisportivo “Paolo Borsellino” (fischio d’inizio alle 16.30) affrontando il “New Cap 74”, e l’ultimo match sarà sempre a domicilio, il 31 marzo, contro il Fasano. Prevista la sosta natalizia, dal 23 dicembre al 9 gennaio.
E per fare un campionato da protagonisti, la Polisportiva Five Bitonto ha scelto innanzitutto di affidarsi alla continuità, affidando per il quinto anno consecutivo la panchina a Roberta Varano.
Che avrà a disposizione una rosa davvero di tutto rispetto con la conferma dell’ossatura dell’ultima stagione (Annamaria Cortese, Alessandra Tempesta, Mariagrazia Laforgia, Rosaria Malcangi, Silvia Iacobone, Annamaria Antonino, Teryana Chierico, Teresa Pagone, Lorena Napoli, Valeria Baldari, Francesca Basile, Isabella Formiglio, Mariangela Vino, Ida Schiavino,Valeria Cotugno) e le facce nuove di Valeria Valenzano, Giovanna Buono, Barbara Minafra, Alessia Cardone, Giorgia Girone.
“Lo spirito – sono le parole della vigilia del mister neroverde – è sempre quello di dare il meglio di sé per giocare un Campionato più maturo perché dobbiamo mettere in campo l’esperienza che abbiamo fatto in questi anni. Questo deve essere l’anno in cui i frutti devono arrivare. Abbiamo confermato il gruppo storico, per me intoccabile e che gode di tutta la mia stima, e inserito facce nuove per ogni reparto che devono darci sicuramente una mano. Quest’anno non voglio vedere una squadra nervosa, che non si sostiene l’una con l’altra, perché si vince se si è squadra. Non voglio che spicchi una individualità in particolare, ma il gruppo in quanto tale. Gli obiettivi? Scrollarci l’alibi di essere una matricola e dire la nostra”.