Quattro reti, un numero imprecisabile di parate da parte di Roberta Iarriccio (forse il miglior portiere avversario che il Bitonto abbia trovato quest’anno), sette legni, altre occasioni divorate.
Basta questo per spiegare cosa sia stata, ieri pomeriggio, Polisportiva Bitonto – Vis Fondi, prima partita della storia per la nostra città nella Final Eight di Coppa Italia e primo quarto di finale nella storia del futsal femminile.
È stato un monologo neroverde. Una dittatura delle leoncelle di mister Michele Pannarale. Un’altra dimostrazione di forza della dominatrice del girone D della serie A2 che, neanche contro la seconda forza del girone C, ha snaturato i tratti somatici. Che abbiamo imparato a conoscere fin da settembre: intensità, forza fisica, gioco veloce, qualità. Troppo anche per il Fondi, che ha dovuto alzare bandiera bianca e affidarsi molto spesso ai lanci lunghi.
La Polisportiva ha fatto tutto ciò che doveva per vincere. Dapprima ingresso in campo con la massima concentrazione, pressing fin dal primo portatore di palla avversario, giocate veloci, fisicità nettamente superiore, triangolazioni ubriacanti. E, dopo quattro minuti, già con il doppio vantaggio e una gara da controllare e amministrare.
Poi è emersa un’altra variante. L’assoluta sicurezza dei propri mezzi, inscalfabile neanche sul goal fondiano a fine primo tempo che pareva aver riaperto la partita. Già, pareva. Perché poi nel secondo tempo la differenza tra le due squadre è stata ancora una volta evidente.
Il Bitonto va avanti, allora, ed è tra le quattro squadre più forti della serie A2.
La gara, allora, è di facilissima lettura. Brenda Moreira (sono 52 le reti per lei in stagione) la sblocca subito nel più classico dei contropiedi. Joana Azevedo raddoppia dopo due giri di orologio con un calcio di punizione beffardo dal limite dell’area.
Poi la Polisportiva incontra due ostacoli: la sfortuna (tre traverse nel primo tempo, altri quattro legni nella ripresa) e Roberta Iarriccio, il portiere del Vis Fondi, migliore in campo assoluta che si esalta con alcune parate fenomenali.
Sembra tutto a senso unico, ma a fine frazione il colpo d’orgoglio delle laziali: dapprima il palo di Carola Colucci (per lei la nostra Filomena Othmani è stata un ostacolo insormontabile) e il guizzo di Pamela Guercio, pure di pregevole fattura.
La prima parte di ripresa pende sulla bilancia dell’equilibrio, ma Azevedo (sono 35 in stagione) la richiude con un guizzo da centravanti pura da calcio d’angolo. Il Bitonto va a nozze anche perché le avversarie alzano bandiera bianca e rischiano pure il quinto di movimento.
Ma a trovare la via della rete è ancora la compagine neroverde con Gabriella Tardelli, al secondo acuto dopo quello con il New Cap 74, pochi secondi dopo una clamorosa traversa di Sanchez.
A Tolentino, allora, finisce 4-1.
Anche nelle Marche, allora, hanno capito che il Bitonto fa tremendamente sul serio. E oggi, alle 17, semifinale contro il Femminile Padova che ha avuto la meglio sul Molfetta per 4-2.