Il concetto di allenamento, insieme ai relativi meccanismi, risulta abbastanza chiaro anche fra gli sportivi dilettanti. Sono, invece, meno diffuse le conoscenze riguardanti le capacità motorie che sono pilastri delle varie metodologie di allenamento.
Ci proponiamo in tal senso di inquadrarne le basi, analizzando le capacità condizionali che sono forza resistenza e velocità. Sarà analizzata per prima la forza, successivamente le altre.
Una delle definizioni più citate è certamente quella di Zaciorsky, che definisce la forza come “la capacità dell’uomo di vincere o di opporsi ad una resistenza esterna mediante impegno muscolare”.
Diversi sono i fattori che la caratterizzano:
– maturazione del sistema nervoso centrale;
– tipo di fibre muscolari (presenza maggiore di unità motorie a contrazione rapida rispetto a quelle a contrazione lenta);
– numero di unità motorie che riescono ad essere attivate;
– coordinazione intermuscolare e intramuscolare;
– sezione trasversa del muscolo (intesa come presenza di un maggior numero di fibre contrattili);
– corretta tecnica esecutiva
La prevalenza o meno di uno o più di questi fattori determina anche la presenza di diverse tipologie di manifestazione.
Forza massima:
E’ la massima forza possibile che il sistema neuromuscolare è in grado di esprimere con una contrazione volontaria.
Forza rapida:
E’ la capacità del sistema neuromuscolare di muovere il corpo e le sue parti (arti superiori, inferiori…) oppure oggetti (pesi, palloni…) alla massima velocità.
Resistenza alla forza:
E’ la capacità del muscolo e dell’intero organismo di opporsi alla fatica durante prestazioni di forza e di durata.
L’allenamento, nelle varie forme sopracitate, rappresenta un fattore determinante della prestazione in quasi tutti gli sport. Sono molteplici le situazioni in cui l’allenamento della forza risulta determinante: nella preparazione atletica generale, permette una migliore capacità di imporsi e vincere negli sport di contatto; come presupposto per poter tollerare meglio icarichi di allenamento sempre crescenti; per una maggiore efficacia delle capacità tecnico-condizionali; come allenamento di compensazione, diretto a potenziale i muscoli che tendono ad indebolirsi.
Non meno importante è l’aspetto preventivo nei confronti dei traumi, infatti, una muscolatura ben sviluppata rappresenta la forma di protezione più efficace per l’apparato locomotore e di sostegno, senza dimenticare il possibile impiego per il trattamento limitante delle alterazioni posturali.