Per lo studente italiano la
lingua inglese presenta una serie di difficoltà che spesso possono sembrare
insuperabili; tra le più importanti di queste, sicuramente si annoverano i
tempi dei verbi (basta pensare al terrificante Present Perfect Continuous), le preposizioni e i tanto odiati phrasal verbs. Forse i problemi più esasperanti
e ricorrenti, però, riguardano la pronuncia.
Ciò dipende in gran parte
dal fatto che le lettere inglesi non hanno una pronuncia regolare: la stessa
lettera (o sequenza di lettere) può essere pronunciata in due, tre o più modi
diversi a seconda del contesto; può anche non essere pronunciata affatto. In
più, mentre esistono alcune regole utili per chi cerca disperatamente di capire
la logica dei suoni dell’inglese, la realtà è fatta soprattutto di migliaia di
eccezioni, tanto è vero che spesso si fa prima a imparare la pronuncia parola
per parola.
Davanti a questa
situazione, lo studente ha bisogno non solo di sapere quali delle regole vale
la pena di imparare ma anche di sviluppare delle strategie di sopravvivenza. Qui
sotto offro alcuni suggerimenti.
- Impara i
simboli fonetici! Mentre le lettere cambiano spesso pronuncia tra un contesto e
un altro, i simboli fonetici rappresentano un punto fermo di riferimento. Se dagli
esempi forniti dal tuo vocabolario non riesci a capire come si pronunciano,
chiedi direttamente al tuo insegnante o cerca un sito internet che dà la
possibilità di ascolto dei diversi suoni (es. http://www.antimoon.com/how/pronunc-soundsipa.htm). - Quando incontri
una parola nuova, cerca sempre di impararne la pronuncia insieme al significato:
se hai difficoltà nel capire i simboli fonetici, trova un sito internet (es. http://www.forvo.com/languages/en/) che ti permetta di sentire le parole pronunciate
da un madrelingua. Ricorda inoltre che è molto più facile imparare una nuova pronuncia
che disimparare una pronuncia sbagliata. - Ricorda che
per quanto riguarda il suffisso “-ed” (del passato e del participio passato),
la vocale non viene mai pronunciata a meno che la consonante precedente non sia
una “t” o “una “d”: es. wanted, needed, waited, downloaded, ecc.;
in questi casi l’ultima sillaba si pronuncia [id]. In
tutti gli altri casi, la “e” non si sente proprio: es. walked, played,liked,finished,
ecc.. - Non pronunciare
né la “r” finale (es. teacher, car) né la “r” davanti a un’altra
consonante (es. park, serve). - Ricorda che le
vocali non accentate tendono a ridursi. - Associa le
parole monosillabiche più difficili da pronunciare a parole più semplici con le
quali fanno rima e di cui conosci già la pronuncia: es. through – blue; though – go; cough – off; ecc. - Per le parole
più lunghe, assicurati di aver capito dove cade l’accento principale. Mettendo
tutta l’enfasi su quella sillaba, renderai subito più comprensibile la parola:
es. afterNOON, perFORMance, NECessary, ecc.).