Curioso ma altrettanto doveroso ammettere che, nonostante gli ultimi eventi di politica internazionale, con un Trump all’assalto della diligenza “Ucraina” e colonizzatore della Striscia di Gaza, a tener banco nella politica nazionale e sui social siano state le borse griffate o non, regalate alla Pascale dal Ministro Santanchè.
Confesso di aver provato un po’ di tristezza per i personaggi coinvolti, un po’ vittime, un po’ colpevoli, un po’ incauti o spregiudicatamente sicuri di se, tutti però messi a nudo nelle loro debolezze, ostentazioni, falsità. Decideranno i magistrati, all’esito di querele, contro querele e denunce varie, se ci sono stati reati (nel qual caso ampiamente prescritti) di ricettazione, incauto acquisto, o meri illeciti amministrativi.
Il vero vincitore, forse, è questo famoso Maradona, venditore di merce abilmente contraffatta che ha goduto di immeritata pubblicità e che regala a tante donne la speranza (per soli 300 euro) di accaparrarsi una perfetta imitazione di un prodotto Hermes. Chissà quale forma di sfruttamento c’è dietro, dal lavoro sottopagato a quello minorile a quello senza le più elementari condizioni di sicurezza.
Ma, a sentire l’intervento del Ministro in aula parlamentare, forse in tanti si sono sentiti chiamati in causa quando testualmente afferma “Ma guardate che io sono la prima, la più lucida a capire che cosa….a capire che per voi sono l’emblema di tutto ciò che detestate, lo rappresento plasticamente (termine definito infelice dai più); a capire, per la verità, per un concetto che magari è solo il mio, che voi non è che volete combattere la povertà, volete combattere la ricchezza, è questo il vostro tema”. Quindi il problema sarebbe il nostro risentimento sociale verso i ricchi, una sorta di pregiudizio collettivo verso le persone più abbienti, elevate a capro espiatorio della crisi socio-economica che morde gli italiani.
Ci pensa, tuttavia, Bersani a rispedire al mittente queste fantasiose ricostruzioni basate su una sorta di invidia sociale nei confronti di Santanchè e dei suoi sodali avventori del Twiga o Billionaire, allorquando, a commento del discorso del Ministro stesso al Parlamento, con cinica lucidità afferma: “Ha dato l’idea della ricchezza spregevole, cioè quella arrogante, quella del cattivo gusto, quella che non considera la medietà della vita comune, quella che disprezza la povertà“. Ha concluso, Bersani, auspicando l’abolizione dell’art 54 della Costituzione che pretende disciplina e onore da parte di chi svolge funzioni pubbliche.
Ci pensa, infine, la satira di Crozza ad abbassare i toni su questa ennesima commedia all’italiana, suscitando l’ilarità collettiva degli italiani con la maschera deforme della Santanchè che rivolta alla sinistra chiosa: “Oggi l’eleganza è non dimettersi, anche se sei indagata, oggi l’eleganza è…. invidiatemi, invidiatemi, odiatemi, ma non avete capito che oggi la vera eleganza è l’arroganza della volgarità. Per chiarezza lo dico, eccomi qui, guardatemi…labbra finte, borse finte, bilanci finti…dai, odiatemi…ma io so che grazie al mio tacco dodici, a differenza della Schlein che si veste come Giorgio Gaber, ve lo facciamo diventare di marmo noi…”. Chapeau.
(rubrica a cura di Gaetano Tufariello – foto Calabria Diretta News)