Il 44° film di Woody
Allen, o meglio, il 44° capitolo della sua “Comédie Humaine” fatta di vari
spaccati, di fobie e paranoie della nostra società, ci porta di nuovo in
Europa, e nella fattispecie nuovamente in Francia, ma questa volta il regista
abbandona la ville lumiere per addentrarsi nel cuore della Costa Azzurra,
location ideale per una sua brillante commediacon attori di grande calibro come Emma
Stone, Colin Firth e Eileen Atkins.
Questo film nonostante sia un ottimo “divertissement “ per il pubblico può
essere annoverato come film “minore” del regista newyorkese, soprattutto perché
viene dopo il potente e cinico Blue
Jasmine. Ma nonostante questo, il modo in cui Woody ci racconta e mostra la
storia (soprattutto grazie a battute e dialoghi sfolgoranti) la rende speciale
e magica.
Oltre alla storia romantica che aleggia in quasi tutti i film di Allen, il film
affronta temi come quello dell’illusione e della religione, ma si parla anche
di filosofia, di Nietzsche il cui pensiero era molto in voga negli anni ’20.
Ovviamente tutti questi temi sono trattati con molta leggerezza, senza
ulteriori implicazioni di nessun genere, come solo Woody Allen sa fare.
Insomma un film veramente molto gradevole, che ci lascia a fine film divertiti
e affascinati verso le grandi meraviglie/domande della vita, perché la vita
forse non ha scopo, ma non è del tutto priva di magia.
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